GODZILLA

Titolo italiano: GODZILLA

Produzione: 1998 - USA, Centropolis Film Productions/Fried Films/Independent Pictures/TriStar Pictures, col., 140 min.
Regia: Ronald Emmerich
Sceneggiatura: Dean Devlin, Ronald Emmerich
Effetti speciali: Anatomorphex, Centropolis Effects LLC, Cinema Production Services Inc., Makeup & Effects Laboratories (MEL) Inc., Mechanical Effects Warehouse, Patrick Tatopoulos Design Inc., Pixel Liberation Front, Question Mark FX, Sony Pictures Imageworks, VisionArt
Musica: David Arnold
Interpreti: Matthew Broderick, Jean Reno, Maria Pitillo, Hank Azaria, Kevin Dunn, Michael Lerner, Harry Shearer, Arabella Field, Vicki Lewis, Doug Savant, Malcolm Danare, Lorry Goldman, Christian Aubert, Philippe Bergeron, Frank Bruynbroek, Ralph Manza
Un peschereccio giapponese viene urtato da un misterioso ostacolo vagante nel mare e cola a picco. Il cuoco di bordo, unico superstite, ricoverato in ospedale non fa che ripetere, nel delirio, la parola "Gojira".
Dopo la distruzione di un villaggio di pescatori a Panama, nel quale si rinvengono le impronte di un animale colossale, Godzilla, rettile gigantesco, appare a New York. Il mostro viene dal mare e, secondo le supposizioni del dottor Nico Tatopoulos e di Philippe Roache, agente del servizio segreto francese, è generato dalla mutazione del DNA di un rettile esposto alle radiazioni di un test atomico. Godzilla spadroneggia nella metropoli e, nonostante l'esca di tonnellate di pesce bellamente esposte alla sua fame, sfugge ripetutamente alla caccia organizzata dalle forze armate nascondendosi nel fiume Hudson o nelle gallerie della metropolitana. Nico, Philippe e la giornalista televisiva Audrey Timmonds scoprono che il Madison Square Garden è stato scelto dal mostro come proprio nido: centinaia di uova si stanno schiudendo e i tre ingaggiano una lotta contro il tempo per avvisare i militari prima che i voraci cuccioli escano allo scoperto. L'edificio viene bombardato, gli animali distrutti, e lo stesso Godzilla, attirato presso il ponte di Brooklyn, è fatto bersaglio degli aerei F-18. L'incubo sembra finito ... Nessuno sa che in fondo ad una galleria esiste ancora un uovo intatto.

Nato da un'idea di Jan de Bont, il film è stato riscritto da Devlin ed Emmerich che ha accettato di dirigerlo pur non amando particolarmente la saga di Gojira. Nelle intenzioni del regista, non si tratta di un remake: la storia di un mostro originato dall'uso improprio della scienza che si rivolta contro gli uomini solo per sopravvivere e salvare i propri cuccioli, si reggerebbe su un messaggio ambientalista - motivo per il quale, si dice, Jean Reno abbia accettato di partecipare - e di condanna dei test nucleari, recentemente ripresi con grande apprensione pubblica a Muroroa. Intenzioni a parte, Godzilla è un prodotto di pura evasione, non particolarmente ispirato forse, ma di sicura presa sulle platee.

Con discreta abilità, Emmerich ripercorre le situazioni classiche dei film sui mostri: l'affondamento della nave, l'animale che emerge dal mare per addentrarsi nelle strade cittadine, sono tipiche, tra l'altro, della serie giapponese, e la scena del rinvenimento di un campione del suo sangue rimanda ad un analogo momento del Risveglio del dinosauro.
Nella prima parte, come in un film del filone "catastrofico", il regista prepara la giusta attesa per l'apparizione di Godzilla: le impronte e i rumori creano l'aspettativa per la sua apparizione e una serie di piccoli indovinati intermezzi (il pescatore che fugge su pontile che gli si frantuma sotto i piedi; il reporter che si salva tra gli artigli della zampa che sembra schiacciarlo) arricchiscono la spettacolarità delle sue dimensioni (...come recita lo slogan pubblicitario "Le dimensioni contano"). La seconda parte, che racconta dello schiudersi delle uova e dei "cuccioli" che invadono le strutture (ascensori compresi) del Madison Square Garden è svolta all'insegna dell'avventura pura con un occhio puntato su
Jurassik Park.

Gli effetti speciali, realizzati con la computer grafica, sono eccellenti e buona è la scelta di fotografare una New York autunnale, flagellata dalla pioggia. Meno riuscite sono le caratterizzazioni, un po' convenzionali, dei protagonisti: Niko Tatopoulos (Matthew Broderick) è il giovane scienziato che ha il vizio di ficcare il naso in faccende che i governi vorrebbero mantenere segrete (all'inizio del film lo vediamo indagare gli effetti mutanti sui lombrichi causati dalle radiazioni nei pressi della centrale di Cernobyl); Audrey Timmonds (Maria Pitillo) è la reporter televisiva, un tempo fidanzata di Niko, che sacrifica, salvo ricredersi, amicizia e fiducia ai doveri dell'informazione; Philippe Roache (Jean Reno) è l'agente segreto che il governo francese invia nell'occhio del ciclone per rimediare - senza che dal fatto derivi troppa pubblicità - alle conseguenze degli avventati esperimenti nucleari.
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