MEMOIRS OF AN INVISIBLE MAN

Titolo italiano: AVVENTURE DI UN UOMO INVISIBILE

Produzione: 1992 - USA, Cornelius Production/Le Studio Canal+/Regency Enterprises/Alcor Films, col., 95 min.
Regia: John Carpenter
Sceneggiatura: Robert Collector, Dana Olsen, William Goldman dal romanzo di H.F. Saint
Effetti speciali: Industrial Light & Magic
Musica: S. Walker
Interpreti: Chevy Chase, Daryl Hannah, Sam Neill, Michael McKean, Stephen Tobolowsky, Jim Norton, Pat Skipper, Paul Perry, Richard Epcar, Steven Barr
Nick Halloway, analista di borsa, partecipa ad un simposio della Magnoscopic, società elettronica nella quale si svolgono esperimenti su commissione governativa, e accidentalmente provoca un colossale corto circuito scatenando sull'edificio un'ondata di energia. La Magnoscopic diventa parzialmente invisibile e così anche Nick. La zona è immediatamente circondata dagli agenti della CIA guidati dall'equivoco Jenkins che pensa subito di sfruttare per proprio tornaconto il segreto della invisibilità. Nick riesce a sfuggire a Jenkins ma da quel momento è fatto oggetto di una caccia spietata. Oltre a preoccuparsi di salvare la pelle, l'uomo, adesso invisibile, deve anche affrontare il rischio di perdere Alice Monroe, giovane regista di documentari, che ha conosciuto la sera prima e della quale si è innamorato.
"... era già invisibile prima di essere invisibile" dice a un certo punto Jenkins a proposito di Nick. E in questa considerazione è forse racchiuso il senso del film. Il protagonista è un tipico yuppie, dinamico, instancabile nel lavoro, desideroso di successo e di soldi, ma profondamente solo, privo di vere amicizie e di una vita privata. Un individuo anonimo - specchio di una larga fetta della società americana - che paradossalmente da invisibile acquista per la prima volta personalità e coscienza di sé.
Come sempre, Carpenter non rinuncia ad una critica dei costumi americani e se qui la denuncia è smorzata dai toni leggeri della commedia non è tuttavia meno puntuale. In tutto il film i protagonisti si muovono tra i simulacri della realtà tecnologica: video, computer, strumenti vari di comunicazione costituiscono l'onnipresente potere spersonalizzante che entra nell'intimità dell'individuo. Lo stesso protagonista, nelle sequenze iniziali, affida ad una registrazione il racconto della sua incredibile esperienza.

Carpenter colloca nella vicenda almeno tre piccoli riferimenti (se così si può dire) geografici al grande cinema: gli esterni a San Francisco e a Bodega Bay rimandano - naturalmente - ad Alfred Hitchcock (La donna che visse due volte e Gli uccelli) e Santa Mira, nella quale è immaginata la Magnoscopic, è la città dell'Invasione degli ultracorpi di Don Siegel.
Poco a che fare ha invece la storia con l'
Uomo invisibile di James Whale, anche se la scena in cui Nick in veste da camera (uguale nel disegno a quella indossata da Claude Rains) si toglie le bende dal volto di fronte ad Alice è un dichiarato omaggio al classico del 1933.

A quanto si dice sarebbe stato Chevy Chase - convincente in un ruolo, una volta tanto, non solamente comico - a proporre a Carpenter l'idea di fare un film sul libro di H.F. Saint e Carpenter sarebbe entrato nel progetto dopo il rifiuto dei registi Ivan Reitman e Richard Donner.

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