INVASION
OF THE BODY SNATCHERS
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Titolo italiano: L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI | |||
Produzione: 1956 - Usa, Allied Artists, b/n, 80 min. | |||
Regia: Don Siegel | |||
Sceneggiatura: Daniel Mainwaring, dall'omonimo romanzo di Jack Finney | |||
Effetti speciali: Milt Rice | |||
Musica: Carmen Drago | |||
Interpreti: Kevin McCarthy, Dana Wynter, Larry Gates, King Donovan, Carolyn Jones, Jean Willes, Ralph Dumke, Virginia Christine, Tom Fadden, Kenneth Patterson, Whit Bissel, Richard Deacon, Guy Way, Sam Peckinpah | |||
Il dottor Miles Bennell, apparentemente in uno stato confusionale, sostiene che la cittadina di Santa Mira è stata invasa dagli alieni che sotto forma di giganteschi baccelli si stanno impossessando dei corpi e della volontà degli uomini. Tempo prima - racconta Miles - l'amico Jack ha mostrato a lui e a Becky (la vedova della quale è innamorato), una copia di se stesso nascosta nella cantina di casa: la copia è in realtà inerte, ma durante la notte prende vita. Jack e la moglie fuggono da Miles e questi sospettando il peggio cerca di avvertire Becky: accorso nella sua abitazione scopre con raccapriccio che nella cantina giace, custodita in un baccello semiaperto, una copia inerte della ragazza. Dallo strano comportamento di alcune persone, e da altre impressionanti scoperte, Miles comprende che i simulacri prendono vita mentre gli uomini dormono e che una volta vitalizzati si sostituiscono agli uomini stessi. Guardandosi attorno, Miles e Becky capiscono che Santa Mira è ormai interamente posseduta dai misteriosi visitatori e che l'unica possibilità di salvezza sta nel non cedere al sonno: occorre fuggire ed avvertire l'umanità del pericolo incombente. Ma la tensione e la stanchezza, fatalmente producono i loro effetti: Becky, sfinita, si abbandona lentamente al sonno e Miles, rimasto solo, fugge e corre per le strade gridando agli indifferenti automobilisti che "loro" sono arrivati... | |||
Capolavoro della fantascienza, L'invasione degli ultracorpi venne prodotto in economia in un periodo in cui Hollywood sfornava Kolossal del tipo I dieci comandamenti o Guerra e pace. Il film di Siegel non suggeriva possibilità di salvezza per il genere umano, ma la produzione impose al regista una conclusione più ottimistica (Bennell riesce ad allertare le autorità che intervengono a sventare la minaccia). | |||
Gli anni erano quelli immediatamente successivi alla "caccia alle streghe" scatenata da MacCarthy contro i comunisti e i presunti comunisti nel mondo dell'arte e dello spettacolo e, nel film, quel clima parossistico è facilmente avvertibile. Complessa sarebbe, tuttavia, una lettura ideologica della pellicola, dal momento che il discorso potrebbe pendere sia a favore e sia contro un messaggio anticomunista. Noi siamo propensi a credere che il discorso ideologico fosse del tutto estraneo alle intenzioni dello sceneggiatore e del regista e che le valenze "politiche" del film non siano altro che le elucubrazioni "colte" di una critica più o meno schierata sulle posizioni della guerra fredda. Il
film ha avuto tre remake: |
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