BIS AUS ENDE DER WELTE
 
Titolo italiano: FINO ALLA FINE DEL MONDO
Produzione: 1991 - Germania/Francia/Australia, col. 158 min.
Regia: Wim Wenders
Sceneggiatura: Peter Carey e Wim Wenders da un soggetto di Solveig Dommartin e Wim Wenders
Effetti speciali: Frank Schlegel, Simon Weisse
Musica: Graeme Revell, Talking Head, U2, Depeche Mode
Interpreti: William Hurt, Solveig Dommartin, Rudiger Vogler, Jeanne Moreau, Max Von Sydow, Sam Neill, Chick Ortega, Eddy Mitchell, Rudiger Vogler, Chishu Ryu, Allen Garfield, Lois Chiles, David Gulpilil
Anno 1999: mentre a Venezia in un palazzo sul Canal Grande si sta svolgendo un sontuoso festeggiamento, nello spazio un satellite impazzito minaccia la Terra. A Parigi, Claire incontra Trevor McPhee e se ne innamora, nonostante l'uomo sia impegnato in una fuga senza apparenti motivazioni. Trevor, che in realtà si chiama Sam Farber, è figlio di Henry, inventore di una speciale telecamera che permette di registrare le immagini e renderle "visibili" ai non vedenti: e la madre di Sam, Edith, è una non vedente. L'uomo continua la sua fuga passando per Lisbona, Mosca, Tokio, inseguito dalla donna e dagli agenti dei servizi segreti. A Tokio, Sam e Claire finalmente si riuniscono e decidono di partire insieme alla volta dell'Australia dove da tempo vivono nascosti l'inventore e sua moglie. Ma l'arrivo in Australia coincide con la crisi di tutte le macchine - determinata forse dalla catastrofe nucleare. I due portano la telecamera all'inventore. La madre di Sam può finalmente vedere le immagini registrate nel lungo viaggio, ma l'emozione è tale da portarla alla morte. Henry Faber disperato modifica i meccanismi della macchina per far emergere le pulsioni più riposte dell'animo umano e materializzare i sogni. Claire e Sam si offrono a far da cavia al nuovo esperimento: il risultato è quello di cadere in una specie di "teledipendenza" che li spinge a vivere soltanto per dar forma ai sogni.
Wenders (che ha voluto fortemente questo film - sembra abbia lavorato alla sua progettazione fin dal 1977) si sforza di creare un linguaggio visivo che avvicini le immagini dei sogni ad immagini essenzialmente pittoriche. Il risultato è altamente suggestivo e drammatico, anche se, secondo alcuni, inficiato da eccessivo intellettualismo. Il racconto (che nella versione originaria durava circa 6 ore) si snoda attraverso 4 continenti, accompagnato dalle musiche degli U2, R.E.M. e Depeche Mode, e rielabora temi e situazioni tipiche del "road-movie", del thriller e della fantascienza, con numerosi richiami alle atmosfere di Lang, Tourner e (anche attraverso attori simbolo del loro cinema) Bergman e Ozu.
Il ruolo affidato a William Hurt era stato, originariamente, pensato dal regista per Sam Shepard.
©