Z.P.G.
- ZERO POPULATION GROWTH
|
|||
Titolo italiano: UN MONDO MALEDETTO FATTO DI BAMBOLE | |||
Produzione: 1972 - Gran Bretagna/USA, Sagittarius, col., 96 min. | |||
Regia: Michael Campus | |||
Sceneggiatura: Max Erlich e Frank DeFelitta | |||
Musica: Jonathan Hodges | |||
Interpreti: Geraldine Chaplin, Oliver Reed, Diane Cilento, Don Gordon, David Markam, Sheila Reid, Aubrey Woods, Nill Nagy | |||
Nel
XXI secolo conflitti e inquinamento hanno reso inabitabili vaste regioni
della Terra. Numerose specie viventi sono estinte, e di molti animali sopravvive
il ricordo soltanto nei musei di storia naturale. Nelle zone rimaste in
qualche modo abitabili grazie anche all'uso di protezioni contro i veleni
dell'ambiente, la popolazione sopravvive conducendo un'esistenza cupa e
condizionata, scandita dai monotoni e assillanti messaggi diramati dalle
autorità che tutto controllano attraverso una fitta rete di satelliti.
Per evitare il sovrappopolamento delle aree rimaste, i governi hanno adottato la drastica politica della crescita zero. Chi concepisce un bambino è condannato alla pena capitale. L'insopprimibile bisogno di un figlio è surrogato concedendo all'affetto dei genitori grottesche bambole robot programmate a simulare il comportamento di un neonato. Ma l'ansia di amare e di perpetuarsi è più forte di qualsiasi divieto. Una giovane coppia sfida la legge decidendo di concepire una nuova vita, ma non può sfuggire alla condanna a morte. La fuga in una regione contaminata concederà loro la breve gioia di una famiglia, pur nella certezza di una imminente, inevitabile fine. |
|||
Un buon esempio di sf sociologica. Storia cupa, drammatica, disperata, condotta con britannico stile. La cinematografia inglese è sempre rifuggita da facili e consolatorie conclusioni, proiettando argomenti di riflessione e denuncia del presente in amare e pessimistiche anticipazioni del futuro. | |||
Il problema della sovrappopolazione che negli anni a venire potrebbe diventare drammatico, ha fornito lo spunto per altri film di diversa levatura ed impegno, tra i quali ricordiamo: L'ultimo
bambino
(1971) |
|||
© | |||
|