Pseudonimo di Walter Jack Palahnuik.

A guardarlo ci sarebbe da pensare che uno con la faccia così Hollywood non poteva davvero lasciarselo sfuggire. Jack Palance, oltre alla faccia (i lineamenti spigolosi e la pelle tirata sono il risultato di un'operazione dopo un incidente occorsogli durante la guerra), ha anche la stoffa dell'attore come ampiamente dimostrano i titoli della sua lunga carriera. L'aspetto fisico è stato inevitabilmente un elemento determinante per l'assegnazione all'attore di personaggi dalla cattiveria esasperata, assassini psicopatici, gangster patentati (tra i ritratti di questo tipo, memorabili restano il pistolero nerovestito del Cavaliere della Valle Solitaria e il criminale di Bandiera gialla), protagonisti di film in costume (l'Attila de Il re dei barbari) ... tutti ruoli che l'attore ha saputo padroneggiare con sicurezza e personalità. Le poche volte in cui è stato primo protagonista (Prima linea, Il grande coltello, entrambi film di Robert Aldrich), Palance ha saputo mostrare una grinta ed una finezza di recitazione tali da far supporre che forse Hollywood avrebbe potuto impiegarlo con maggiore accortezza. L'Oscar assegnatogli nel 1991 per Scappo dalla città è giunto un po' in ritardo, quando l'attore stava da tempo svendendo il suo talento in produzioni mediocri, anche italiane.

Cyborg 2 (1993)
Solar Crisis (1990)
Batman (1989)
Caccia ai terrestri (1980)
Il pianeta ribelle (1979)
Welcome to Blood City (1977)
The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde (1968)
Il giardino delle torture (1967)
La spia dal cappello verde (1966)

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