BATTLE ROYALE
Produzione: 2000 - Giappone, Battle Royale Production Committee/Toei, col., 114 min.
Regia: Kinji Fukasaku
Sceneggiatura: Kenta Fukasaku dal romanzo di Koshun Takami
Musica: Masamichi Amano
Interpreti: Tatsuya Fujiwara, Aki Maeda, Taro Yamamoto, Masanobu Ando, Kou Shibasaki, Chiaki Kuriyama, Beat Takeshi (Takeshi Kitano)
Per fronteggiare una situazione interna resa ingovernabile dall'incremento demografico, dalla disoccupazione e dall'indole ribelle delle nuove generazioni, il governo di uno Stato dell'Estremo Oriente adotta la drastica misura della "Battle Royale": ogni anno, la classe di un istituto scolastico superiore viene sorteggiata, deportata su un'isola deserta e mandata al massacro... un massacro che gli stessi studenti dovranno perpetrare, costretti a combattersi l'un l'altro (ai ragazzi vengono applicati collari esplosivi che si attiverebbero in caso di defezione) sotto l'occhio freddo e imparziale di un professore, fino a quando rimanga un solo superstite. Nel gruppo dei candidati alla morte, ci sono ragazzi e ragazze poco più che adolescenti: un pugno di quindicenni che all'inizio sono amici ma che, una volta impugnata l'arma avuta per sorte (...una pistola, una lama, un semplice robusto bastone) si trasformeranno in nemici. Qualcuno preferirà il suicidio, altri scoprirà innata in sè la voglia di uccidere. Pochi, in punto di morte, chiederanno perdono o avranno dolci parole per la ragazza amata o per l'amico di pochi giorni prima.

La storia è ambientata in un prossimo futuro e in un paese immaginario, ma tutto lascia intendere che si tratta del Giappone. E in Giappone, il film ha suscitato un vespaio di polemiche, dividendo la stampa e l'opinione pubblica e mobilitando persino autorevoli esponenti del governo a favore di una battaglia censoria che ha portato, prima, al ritiro del film e, poi, alla sua ridistribuzione in versione vietata ai minori. Il racconto cinematografico non rifugge, indubbiamente, dalla rappresentazione spesso brutale della violenza, ma ciò che è stato colto nel film e ha dato notevole fastidio è l'allegoria tra la situazione ipotetica e l'attualità giapponese. Il film, come il romanzo dal quale trae ispirazione, pone sotto accusa l'individualismo, la voglia di protagonismo e di competizione, il cinismo e la mercificazione dei valori sociali, i criteri educativi, visti come prodotti di un sistema capitalistico avanzato. Nella storia tutto è grottescamente e ferocemente estremizzato e tutto sembra riflettere una quotidianità assurda, sfuggita al controllo della ragione e del buon senso comune.

Pur senza nulla togliere alla validità dei contenuti, ritroviamo qui gli elementi e le situazioni tipici di quella fantascienza (da La decima vittima a L'implacabile, da Il signore delle mosche a Gladiatorerna) che riflette sugli ipotetici scenari di una società futura per denunciare, estremizzandoli, conflitti ed aberrazioni che già si profilano nel presente.

Seguito da Battle Royale II: Requiem.

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