GLADIATORERNA
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Produzione: 1969 - Svezia, Sandrews, col., 90 min. | |||
Regia: Peter Watkins | |||
Sceneggiatura: Nicholas Gosling, Peter Watkins | |||
Effetti speciali: Stig Lindberg | |||
Musica: Claes af Geijerstam, Gustav Mahler | |||
Interpreti: Arthur Pentelow, Frederick Danner, Hans Bendrik, Daniel Harle, Hans Berger, Rosario Gianetti, Tim Yum, Kenneth Lo, Björn Franzen, Christer Gynge, Jürgen Schilling, Stefan Dillan, Ugo Chiari, Chandrakant Desai, George Harris, Jeremy Child, Erich Stering, Jean-Pierre Delamour, Richard Friday, Roy Scammell, J.Z. Kennedy, Terry Whitmore, Eberhard Fehmers, Pik Sen Lim, To Van Minh, Keith Bradfield | |||
Da quando hanno raggiunto l'equilibrio nuclerare, Oriente e Occidente hanno compreso che la guerra non potrà più essere lo strumento per dirimere rivalità ideologiche ed economiche - un conflitto tra i due blocchi significherebbe l'annientamento dell'intera umanità - e per sublimare le insopprimibili tendenze aggressive hanno concordato i cosiddetti "giochi della pace". Trasmessi in tutto il mondo attraverso radio e televisione (con tanto di sponsor e pubblicità), questi veri e propri campionati della "distensione" sono sanguinosi tornei combattuti tra squadre antagoniste in rappresentanza dei vari paesi del mondo, "allineati" e non. Addestrati ed organizzati con disciplina militare, i combattenti si danno battaglia sotto gli occhi di computer imparzialmente programmati a contare il punteggio sulla base del numero dei morti. I giochi rafforzano il potere costituito nella misura in cui convogliano le emozioni di milioni di spettatori, ma nell'edizione che si sta per inaugurare vicino Stoccolma, un giovane contestatore francese si accinge a sabotare l'organizzazione per risvegliare la coscienza della gente... | |||
Dopo The War Game e Privilege, Peter Watkins torna a parlare delle violente contraddizioni del presente proiettando il suo pessimismo in una ipotetica società futura. La tesi del regista è che il militarismo continuerà ad essere la struttura portante di ogni ideologia al potere anche se i nuovi tempi ne modificheranno l'espressione: il protagonista che entra nel gioco con l'intenzione di contestarlo è egli stesso fatalmente fagocitato dal sistema che ne spegne la ribellione. |
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Il
film fu commissionato a Peter Watkins dalla casa cinematografica svedese
"Sandrews" dopo che il regista era stato praticamente bandito
dai circuiti inglesi. In America il film ha circolato sporadicamente con i titoli The Gladiators e Peace Game. |
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