PRIVILEGE

Titolo italiano: PRIVILEGE

Produzione: 1967 - G.B., Memorial Enterprises/World Film Services, col., 103 min.

Regia: Peter Watkins

Sceneggiatura: Peter Watkins, Norman Bogner dal romanzo di Johnny Speight
Effetti speciali: Cinesite
Musica: Mike Leander, Mark London

Interpreti: Paul Jones, Jean Shrimpton, Mark London, Max Bacon, Jeremy Child, William Job, James Cossins, Frederick Danner, Victor Henry, Arthur Pentelow, Steve Kirby, Michael Barrington, John Gill, Edwin Finn, Norman Pitt, Alba, Malcolm Rogers, Doreen Mantle, Michael Graham

In una ipotetica Inghilterra, la coalizione di destra al potere strumentalizza Steven Shorter, giovane pop-star, per controllare la protesta giovanile fino a smorzarla del tutto. Il governo riconosce ufficialmente il talento del ragazzo, ne conquista l'immagine e lavora a riplasmarla con subdola astuzia: da portavoce confuso di istanze libertarie e destabilizzanti, Shorter diventa profeta pentito e rispettoso dell'ordine convogliando il consenso delle giovani generazioni. Una pittrice che si è innamorata di lui cerca di fargli capire la manovra che si sta costruendo, ma ormai è troppo tardi per ribellarsi.

Come altre opere di Peter Watkins (The War Game, Punishment Park) anche questa ha conosciuto lo strale della critica conservatrice ed il plauso di quella progressista. Accusato da un lato di dilettantismo cinematografico, didascalismo, intellettualismo da barricata, e dall'altro esaltato come lucida anticipazione di un pericoloso connubio tra politica e spettacolo, il film, pur non essendo tra i più riusciti del regista inglese, è un monito sul pericolo di una involuzione del sistema democratico occidentale: un pericolo che sarebbe insito alle strutture di una società borghese portata a ricorrere alla repressione e alla manipolazione delle coscienze quando lo spirito dei tempi la sopravanza.

In questo film compare, nel suo unico ruolo cinematografico di rilievo, la famosissima modella Jean Shrimpton, icona della moda negli anni sessanta.
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