VIRTUOSITY
  
Titolo italiano: VIRTUALITY
Produzione: 1995 - USA, Paramount Pictures, col., 101 min.
Regia: Brett Leonard
Sceneggiatura: Eric Bernt
Effetti speciali: L2 Communications, MetroLight Studios, Sony Pictures Imageworks
Musica: Christopher Young
Interpreti: Denzel Washington, Kelly Lynch, Russell Crowe, Stephen Spinella, William Forsythe, Louise Fletcher, Costas Mandylor, William Fichtner, Kaley Cuoco, Mari Morrow, Kevin J. O'Connor, Christopher Murray, Heidi Schanz, Traci Lords, Gordon Jennison Noice, Miracle Vincent, Karen Annarino, Mara Duronslet, Michael Buffer, Danny Goldring, Miguel Nájera, Allen Scotti, Randall Fontana, Dwayne Chattman, Ed Marques, Cheryl Lawson

Parker Benson (Washington), ex-poliziotto di Los Angeles, condannato per aver trucidato - pur perdendo un braccio - il criminale che gli ha assassinato moglie e figlia, viene costretto, per la sua riconosciuta abilità di investigatore, a collaudare l'ultima invenzione della L.E.T.A.C. (Law Enforcement Technology Advancement Center): un perfetto mondo virtuale all'interno del quale si aggira SID 6.7, il più terribile criminale digitale mai concepito da un programmatore.
SID 6.7 (Crowe) è un personaggio generato da un chip in cui Daryl Lindenmayer è riuscito ad installare le personalità di 200 tra i più famigerati delinquenti della storia. Amorale, sadico e violento, ma anche superbamente intelligente, Sid progetta una geniale evasione dal cyberspazio. Dialogando attraverso un maxischermo che fa da finestra tra i due mondi, plagia totalmente il suo creatore ed ottiene con l'inganno di farsi impiantare all'interno di un avveniristico androide. Padrone finalmente di un corpo quasi indistruttibile, i cui tessuti a base di silicio sono incessantemente percorsi da miriadi di nanomacchine in grado di rimediare a qualsiasi guasto e mutilazione usando del comune vetro, SID 6.7 scatena la sua lucida follia nel mondo reale. Quando Benson accetta di dargli la caccia il più soddisfatto è proprio lui, esaltato da un avversario alla sua altezza col quale dialogare e confrontarsi ("...noi siamo uguali. Conosci qualcun altro con le mani sintetiche... che sia appena rientrato nel mondo reale... e che sia un pluriomicida?"). L'inseguimento di Benson, affiancato dalla dottoressa Carter, si conclude sulla cima di un grattacielo dove SID 6.7, precipitando attraverso un tetto di cristallo, rimane mutilato al punto da non riuscire ad impedire all'ex-poliziotto di strappare il chip dal corpo dell'androide.
Parker ha vinto. Ma come farà confessare al cadavere dov'è il nascondiglio in cui il perfido cyborg ha lasciato, seduta su una bomba ad orologeria, la bambina della dottoressa Carter?

Frettolosamente liquidata dalla critica, questa pellicola (unico caso in cui il titolo italiano appare più azzeccato dell'originale) avrebbe invece meritato qualche maggiore attenzione, per la pregevole realizzazione, per la qualità degli effetti speciali, e non ultimo per il cast, in cui di fronte a un Denzel Washington dignitoso, pur se non del tutto a suo agio, giganteggia un ancora poco noto ma già eccellente Russell Crowe, che tratteggia una memorabile figura di villain cibernetico. In ruoli minori appaiono Louise Fletcher (Brainstorm) e Traci Lords (Not of This Earth, Circuitry Man II).

Non sembra azzardato infine, osservando molte delle soluzioni visive proposte dal regista Leonard (Il tagliaerbe), dalle imbracature che trattengono i corpi inerti di chi viaggia nel cyberspazio, alla consistenza gommosa degli edifici virtuali che si inarcano, piegati dalla volontà di Sid, alle ferite che si rimarginano all'istante, ipotizzare che a questo film abbiano prestato particolare attenzione i fratelli Wachowski.

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