UNFORGETTABLE
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Titolo italiano: SPECCHIO DELLA MEMORIA |
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Produzione: 1996 - USA, MGM/De Laurentiis, col., 117 min. | |||
Regia: John Dahl | |||
Sceneggiatura: Bill Geddie | |||
Effetti speciali: Barry Kootchin | |||
Musica: Christopher Young | |||
Interpreti: Ray Liotta, Linda Fiorentino, Peter Coyote, Christopher McDonald, David Paymer, Duncan Fraser, Caroline Elliott, Colleen Rennison, Kim Cattrall, Stellina Rusich, Kim Coates, Suzy Joachim, Garwin Sanford, Jenafor Ryane, Jim Broyden, Cheryl Wilson, Brock Chapman, Bob Wilde, Cory Dagg, Robert Metcalfe, Henry O. Watson, William B. Davis | |||
David Krane, del reparto medicina legale della polizia, è stato assolto dall'accusa di aver assassinato la propria moglie, ma sull'omicidio permangono molte ombre: il colpevole non è mai stato individuato e lo stesso Krane è ossessionato da un vuoto di memoria che lo rende dubbioso circa la propria responsabilità. Quando la dottoressa Martha Briggs riesce a sintetizzare un siero ricavato dal midollo spinale che può travasare la memoria da un individuo all'altro, Krane chiede di sperimentarlo per scoprire la verità. Inettatosi il siero prelevato dal midollo della moglie che era stato conservato in laboratorio, l'uomo rivive - rischiando la propria sanità mentale - le drammatiche fasi della brutale aggressione e perviene, infine, alla inaspettata soluzione del caso. | |||
John Dahl, regista di opere interessanti (Kill Me Again, Red Rock West, L'ultima seduzione) che rivisitano gli stereotipi del noir classico con le ambiguità e il cinismo degli anni '90, intreccia i temi dell'hard boiled con la fantascienza, elaborando una trama complessa, dai risvolti psicoanalitici, e ambiziosa nelle citazioni di noti modelli cinematografici (...il protagonista ricorda lo smemorato Gregory Peck di Io ti salverò; il viaggio nella altrui memoria rimanda alle intuizioni di Brainstorm o Dreamscape). |
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Ma il film che questa volta realizza non convince né il pubblico né la critica. Tecnicamente appesantita dall'eccessivo uso dei flash-back e da una poco risolta descrizione in bilico tra realismo e immaginazione, la storia tende ad allontanarsi ben presto dalla premessa di fanta-neurobiologia (peraltro poco convincente nell'elementare meccanismo ideato) per svilupparsi come un thriller che le interferenze e i ripensamenti della produzione De Laurentiis penalizzano non poco in termini di originalità. |
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