STAR TREK IV: THE VOYAGE HOME
  
Titolo italiano: ROTTA VERSO LA TERRA
Produzione: 1987 - USA, Paramount, col., 119 min.
Regia: Leonard Nimoy
Sceneggiatura: Steve Meerson, Peter Kirkes, Harve Bennett e Nicholas Meyer
Effetti speciali: Industrial Light & Magic (ILM)
Musica: Leonard Rosenman
Interpreti: William Shatner, Leonard Nimoy, DeForest Kelley, Catherine Hicks, George Takei, Walter Koenig, James Doohan, Nichelle Nichols, Robin Curtis, Mark Lenard, Jane Wyatt, Brock Peters, Jeff Lester, Madge Sinclair, John Schuck, David Ellenstein, Eve Smith
Lasciato Vulcano, dove il redivivo Spock ha completato la sua rieducazione, Kirk e compagni si dirigono verso la Terra, dove li attende un inevitabile processo per il furto dell'Enterprise, poi perduta su Genesis nella lotta contro i Klingon. Ma un drammatico messaggio del Presidente della Federazione esorta tutti a non avvicinarsi, perchè una sconosciuta nave aliena dalla quale parte un monotono ed incomprensibile messaggio ha privato di ogni energia il pianeta, gettandolo nel caos. Quando Spock realizza che la trasmissione è diretta verso gli oceani, e cerca una risposta dalle balene megattere, ormai estinte, non resta che un rapido viaggio a ritroso nel tempo in cerca di una coppia di cetacei per ripopolare la specie e salvare la Terra. La San Francisco di fine XX secolo rappresenterà una tragicomica sfida per i nostri eroi che, divisi in tre squadre votate alla contemporanea ricerca delle balene, della tecnologia necessaria a costruire il gigantesco acquario dove ospitarle, e di carburante atomico per l'astronave che dovrà ricondurli a casa, si avventureranno in quella "terra incognita", per loro aliena quasi quanto i mondi più lontani.

Senza lasciarci condizionare dal grande affetto per l'universo di Roddenberry, e rischiando l'impopolarità presso i fans, consideriamo questo uno dei film meno convincenti della saga. Un'abile operazione commerciale, realizzata nel tentativo di arginare l'evidente declino emerso nel precedente terzo capitolo, che, pur premiata al box office, rimane tuttavia una solitaria, anche se godibile, divagazione al di fuori dell'ortodossia della serie. Nimoy dirige con un budget minimo, e si vede. Gli effetti speciali sono modesti, alcuni quasi imbarazzanti, come il viaggio nel tempo stile Superman o l'invisibilità (ma solo fino ad una certa altezza!...) dello sparviero Klingon atterrato nel Golden Gate Park. La vicenda appare come una rivisitazione del primo lungometraggio del 1979 - con il ben più significativo V'ger sostituito da una tanto enigmatica quanto potentissima sonda dal rudimentale aspetto, che ribadisce la sua alienità restando ottusamente tetragona ad ogni tentativo di contatto - per poi virare astutamente verso un comodo messaggio ecologista di assai facile presa. Abbastanza sconcertante il tentativo di "umanizzare" di colpo gli storici protagonisti nel loro approcciarsi alla gente del passato (che è il nostro presente): un confronto che si risolve in una serie di gags divertenti anche se scontate e spesso ingenue, mentre la concitata fuga dall'ospedale ed il bagno collettivo nell'oceano hanno un taglio da comica finale, nel quale persino Spock perde il suo proverbiale e minerale aplomb. In questa insolita fiera del buonismo, gli attori si destreggiano come meglio sanno, ma non riescono ad evitare di apparire, chi più chi meno, alquanto spaesati.

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