Nel tentativo di far luce sulla morte del padre, un onesto giocattolaio ucciso brutalmente mentre era ricoverato in ospedale in seguito ad una inspiegabile aggressione, Ellie Grimbrigde e il dottor Daniel Challis ne ricostruiscono gli ultimi spostamenti nella città di Santa Mira dove sorge "Il Trifoglio d'argento", la fabbrica di giocattoli di Conal Cochran alla quale l'uomo si era rivolto per un'ordinazione di maschere per Halloween. I due, fingendosi marito e moglie, trovano alloggio in un motel e sono immediatamente colpiti dall'atteggiamento sospettoso degli abitanti e dalle eccezionali misure di sicurezza che presidiano le strade: telecamere strategicamente piazzate spiano qualsiasi movimento ed ogni sera, alle 18 in punto, scatta un vero e proprio coprifuoco. Penetrati nella fabbrica, Daniel ed Ellie scoprono che il personale è composto da androidi e capiscono che il defunto Harry Grimbridge doveva aver intuito lo spaventoso disegno criminale di Cochran. Questi, infatti, seguace di un barbarico rituale druidico che al ripetersi di una secolare congiunzione di pianeti reclama il sacrificio di sangue innocente, ha immesso sul mercato maschere programmate a causare l'atroce morte dei bambini che le indossano. Ogni maschera nasconde nel marchio del "Trifoglio" un congegno letale ricavato dai frammenti radioattivi di un dolmen di Stonehenge, pronto ad attivarsi ad un popolarissimo messaggio pubblicitario televisivo nella notte di Halloween. In un susseguirsi di serrati colpi di scena e in una disperata lotta contro il tempo (siamo ormai alla vigilia della notte fatidica), Challis riesce a ritorcere la minaccia contro lo stesso Cochran, provocando la distruzione dello stabilimento, e si affanna per convincere le autorità ad oscurare il diabolico spot che sta per andare in onda su tutti i piccoli schermi degli Stati Uniti.

Il film di Tommy Lee Wallace non lega con la fortunata saga di Halloween ed è stato poco apprezzato dai fan della serie. In realtà la pellicola, concepita come storia a se stante, coniuga horror e fantascienza in maniera originale e si sviluppa su un buon ritmo e su una discreta dose di effetti splatter. Il racconto suggerisce tra le righe una critica sull'uso martellante e deleterio della pubblicità televisiva e presenta interessanti rielaborazioni di situazioni e atmosfere che ricordano il classico Invasione degli ultracorpi.

Nigel Kneale, autore della celebre saga del dottor Quatermass e idolo giovanile di Carpenter, il quale produce il film e firma l'intrigante colonna sonora, scrive la sceneggiatura ma rifiuta di apparire nei credits deluso dalla sua trasposizione cinematografica.