Il professor Nolter, forse per assicurare all'umanità una via di scampo alla prevedibile rovina ambientale del pianeta Terra, lavora, in gran segreto, ad esperimenti di mutazione genetica finalizzati alla creazione di una nuova razza che unisca l'intelligenza umana alla capacità di adattamento delle piante. Lynch, un giovane orribilmente sfigurato nel volto, gli procura la "carne fresca" per gli esperimenti (ignari passanti e ragazze in ritardo che si affrettano a rincasare nelle nebbiose notti londinesi), sperando che un giorno lo scienziato, con la chirurgia plastica, possa restituirgli un aspetto più presentabile. Ma le operazioni vanno male e Nolter per disfarsi delle infelici creature che ha generato non trova di meglio che cederle a Burns, impresario di un circo, che pensa a farne il pezzo forte dei suoi spettacoli.

Spesso, i cineasti e gli sceneggiatori a corto di idee cercano l'originalità rimaneggiando opere che sullo schermo sono diventate dei classici. L'operazione, puramente commerciale, è di per sé irritante e nella maggior parte dei casi si risolve in prodotti di nessun valore. Il film in questione si rifà nello spunto a Freaks, il film shock che Tod Browning firmò nel 1932, ma ne ignora l'assunto drammatico e la partecipazione emotiva. Forzato negli sviluppi e nella prevedibile esplosione finale del laboratorio, la pellicola ha interesse soltanto - pensiamo - per la presenza di Donald Pleasence, attore di talento, ma fin troppo generoso e disponibile.