THE STEPFORD WIVES | |
Titolo italiano: LA FABBRICA DELLE MOGLI | |
Produzione: 1975 - USA, Fadsin Cinema Associates/Palomar Pictures, col., 115 min. | |
Regia: Bryan Forbes | |
Sceneggiatura: William Goldman, dal racconto di Ira Levin | |
Musica: Michael Small | |
Interpreti: Katharine Ross, Paula Prentiss, Peter Masterson, Nanette Newman, Tina Louise, Carol Eve Rossen, William Prince, Carole Mallory, Toni Reid, Judith Baldwin, Barbara Rucker, George Coe, Franklin Cover, Robert Fields, Kenneth McMillan, Patrick O'Neal, Marta Greenhouse, Simon Deckard | |
Stepford,
nella contea di Fairfield, Connecticut, è la tipica cittadina
americana di provincia, tranquilla ed efficiente, dal clima salubre,
con buone scuole, tasse modeste, criminalità zero: luogo ideale
in cui stabilirsi per una famiglia benestante che vuole fuggire dal
caos e dall'inquinamento delle grandi metropoli. Purtroppo, questi agglomerati
urbani, di cui il New England è pieno, sono anche tutti piuttosto
monotoni. Questa è almeno la convinzione (ma i fatti la smentiranno)
di Joanna Eberhart (Ross) femminista della prima ora, fotografa dilettante
ma dalle grandi ambizioni, che con scarso entusiasmo vi si trasferisce
col marito Walter (Masterson) ed i due bambini. Installatasi nella nuova
casa, bella, spaziosa ed elegante, Joanna inizia a frequentare il vicinato
per inserirsi al più presto nella comunità femminile,
ma riesce a stringere amicizia solo con Bobbi (Prentiss), una donna
dal carattere forte e ribelle come il suo. Tranne le ultime arrivate,
le altre si rivelano una schiera uniforme di graziose ma sciocche pupattole,
il cui unico interesse nella vita sembra essere quello di rassettare
con dedizione maniacale la casa, e accudire servilmente i rispettivi
mariti, accontentandone ogni più piccolo desiderio. Dal canto
loro, gli uomini si crogiolano in questa situazione di incredibile privilegio,
dividendosi tra il lavoro, la famiglia ed un misterioso ed esclusivo
"Men's Club", al quale tutti sono iscritti, e la cui sede,
sorvegliata da un esercito di guardie armate, è inaccessibile
agli estranei. |
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"Se mi sbaglio, sono pazza... ma se ho ragione, è ancora peggio". Il pensiero di Joanna sottolinea il sinistro crescendo di tensione che, con cadenze lente ma inesorabili, trasforma una patinata commedia di costume in una storia di inaspettato orrore. Per le drammatiche atmosfere Stepford ricorda molto la Santa Mira de "L'invasione degli ultracorpi", ma la sceneggiatura affronta soprattutto le tematiche sociali dell'allora nascente femminismo e del contrapposto disagio del maschio, il quale in modo drastico e paradossale risolve il problema alla radice, sostituendo le scomode compagne con copie inoffensive e devote. Il tema del ruolo e della condizione femminile è stato più tardi ripreso da Margaret Atwood nel suo "The Handmaid's Tale". La
pellicola è divenuta negli Usa un film di culto, e la locuzione
"Stepford Wives" è entrata a far parte del lessico
statunitense. Ne sono stati realizzati alcuni sequel per la TV: Nel 2004 il regista Frank Oz ha diretto il remake di The Stepford Wives, distribuito in Italia con il titolo La donna perfetta. |
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