ATLANTIS, THE LOST CONTINENT |
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Titolo italiano: ATLANTIDE, CONTINENTE PERDUTO | |||
Produzione: 1961 - USA, Galaxy Productions/Loew's Inc./Metro-Goldwyn-Mayer, col., 90 min. | |||
Regia: George Pal | |||
Sceneggiatura: Daniel Mainwaring, basata su un soggetto di Gerald Hargreaves | |||
Effetti speciali: Jim Danforth, A. Arnold Gillespie, Robert R. Hoag, Lee LeBlanc | |||
Musica: Russell Garcia | |||
Interpreti: Anthony Hall, Joyce Taylor, John Dall, Nestor Paiva, Edward Platt, William Smith, Berry Kroeger, Edgar Stehli, Frank DeKova, Wolfe Barzell, David Dyer, Paul Frees, John Hart, Jay Novello, Harry Fleer, Dennis Durney, Alan Callow, Ella Ethridge, Phyllis Douglas, Bobby Johnson, Byron Morrow, Stewart Nedd, Jack Shea, Anthony Monaco, Gene Roth | |||
Al
tempo in cui la Grecia era al centro di un mondo che terminava alle rocce
di Gibilterra, due poveri pescatori, il giovane Demetrios e suo padre Petros
raccolgono in mare aperto una fanciulla scampata ad un naufragio. Una volta
a terra, però, Antilia guarda con aperta repulsione il cibo frugale
e le rozze vesti che i suoi salvatori le offrono, dichiara di essere la
principessa di un potente regno posto aldilà delle Colonne d'Ercole
e chiede imperiosamente di essere riaccompagnata a casa. Affascinato dalla
bellezza di Antilia, Demetrios infine si convince ad affrontare l'ignoto,
e al termine di un lungo viaggio i due giovani vengono raccolti da un fantastico
sottomarino, conferma, agli occhi stupefatti del giovane greco, dell'esistenza
del popolo enormemente evoluto di Atlantide. Ma il nobile Zaren ha delle mire sulla bella Antilia, e cerca di sbarazzarsi dell'ingombrante Demetrios, verso il quale l'altera principessa comincia a nutrire dei sentimenti. Gettato in carcere, il pescatore conosce la faccia peggiore dello splendido reame: la schiavitù, il lavoro forzato, l'oppressione dei potenti che, divisi in caste di tipo sacerdotale, governano con pugno di ferro alle spalle di Kronas, un re tanto decorativo quanto imbelle. Assieme ai compagni di prigionia, Demetrios è condannato a scavare nel sottosuolo vulcanico dell'isola per estrarre la fonte della potenza degli Atlantidi: i cristalli di energia con i quali alimentano le armi e le loro macchine meravigliose. Quando Antilia, che lo credeva tornato in patria, lo riconosce tra i gladiatori costretti a giostrare nell'arena per affrontare l'Ordalia del Fuoco e dell'Acqua, fa di tutto per liberarlo ed interrompere il processo di mutazione cui i sacerdoti-scienziati sottopongono gli schiavi per trasformarli in docili animali da lavoro. I due amanti fuggono proprio mentre sull'isola si abbatte il cataclisma definitivo: spazzata da inondazioni e da eruzioni colossali, Atlantide scompare per sempre sotto il mare. |
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Prodotto e diretto da George Pal, il film rappresenta la conclusione
del percorso ideale compiuto del regista attraverso i temi classici del
fantastico, dopo la conquista dello spazio (Uomini
sulla Luna),
il viaggio nel tempo (L'uomo
che visse nel futuro),
il cataclisma cosmico (Quando
i mondi si scontrano)
e il contatto con gli extraterrestri (La
guerra dei mondi).
Come le precedenti, anche quest'opera, che guarda ai miti del passato
e alle civiltà scomparse, è semplice, a tratti addirittura
ingenua, e tuttavia non priva di messaggi e contenuti, a volte solo suggeriti
ma mai banali. L'impegno, le problematiche, le analisi, gli approfondimenti
sono venuti molto più tardi: Pal - con i mezzi inadeguati di cui
disponeva ai suoi tempi - ha cercato di esprimere soprattutto il "sense
of wonder" degli anni d'oro della SF, che deve aver affascinato lui
al pari di tutti gli appassionati dell'epoca, e le sue opere vanno apprezzate
se non altro per l'amorevole cura con la quale il regista-produttore in
quest'ottica ha voluto realizzarle. Detto dei più convenzionali
accenni all'incapacità dell'uomo di gestire la conoscenza, e della
ribellione finale della natura violentata, questo "Atlantis"
contiene un anticipatorio atto d'accusa ad un sistema in cui si cominciava
ad intravvedere la crescente disumanizzazione delle masse lavoratrici.
E la trasmutazione, anche fisica, degli uomini in ottusi animali da lavoro,
può infine essere letta come un omaggio alla rovescia al classico
l'Isola del Dr. Moreau. |
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