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SEVEN
DAYS IN MAY
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Titolo
italiano: SETTE
GIORNI A MAGGIO |
Produzione:
1964
- USA, Paramount, b/n, 120 min.
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Regia:
John
Frankenheimer |
Sceneggiatura:
Rod
Sterling dal romanzo di Fletcher Knebel e Charles W. Bailey
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Produttore:
Kirk
Douglas per la Bryna |
Musica:
Jerry
Goldsmith |
Interpreti:
Burt
Lancaster,
Kirk
Douglas,
Ava
Gardner,
Frederich
March,
Edmond
O'Brien,
Martin
Balsam,
George
Macready,
John Houseman, Hugh
Marlowe,
Whit
Bissell,
Andrew Duggan |
La
politica estera di distensione verso il blocco comunista promossa dal presidente
americano Lyman Jordan (Frederich March) incontra resistenze negli ambienti
militari. Alla vigilia della conclusione di un trattato per il disarmo nucleare,
il pluridecorato generale James Scott (Burt Lancaster), Capo di Stato Maggiore,
dà via libera ad un piano per rovesciare il governo e destituire il presidente.
Ma il colonnello Casey (Kirk Douglas), già collaboratore del generale,
insospettito dallo strano comportamento di alcuni ufficiali scopre l'esistenza
di una base militare segreta in una zona desertica del Texas e non esita
ad avvertire il presidente dell'imminente pericolo. Mentre gli uomini di
governo lavorano febbrilmente per sventare il golpe che dovrebbe aver luogo
nei primi giorni del mese di maggio, poichè si teme che le prove
del tradimento possano venire a mancare, a Casey è affidato l'ingrato
compito di sottrarre all'ex amante (Ava Gardner) del generale alcune lettere
che ne comprometterebbero irreparabilmente l'immagine di fronte alla pubblica
opinione. |
Nelle
intenzioni di Kirk Douglas il film doveva terminare con una sorta di riabilitazione
eroica di Scott: il generale, sconfitto, si allontana in macchina e perde
la vita in un incidente stradale che forse maschera un suicidio. Ma altrettanto
buona è la conclusione poi adottata, con Lancaster che, nelle ultime sequenze,
chiede, con animosità, a Douglas "Sai chi era Giuda?" e Douglas che
gli risponde "L'uomo con cui ero abituato a lavorare e che rispettavo fino
a quando non ha disonorato le tre stelle della sua uniforme". |
Robusto
film di "fantapolitica" Sette giorni a maggio
usć poco tempo dopo l'assassinio del presidente Kennedy. La solida sceneggiatura
riflette in maniera asciutta e consapevole il dibattito politico ed il clima
di guerra fredda di quel periodo e ne fa propri i timori, le speranze, le
utopie. Il Pentagono non collaboṛ a questa dura storia che vedeva contrapposti
un generale fanatico guerrafondaio ed un colonnello democratico, ma la presidenza
Kennedy mostṛ interesse e diede alla troupe la massima assistenza e la
possibilità di ricostruire fedelmente gli alloggi privati della Casa Bianca.
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