RETURN OF DOCTOR X
Titolo italiano: IL RITORNO DEL DOTTOR X
Produzione: 1939 - USA, First National Pictures/Warner, b/n, 62 min.
Regia: Vincent Sherman
Sceneggiatura: Lee Katz dal romanzo "The Doctor's Secret" di William J. Makin
Trucco: Perc Westmore
Musica: Bernhard Kaun
Interpreti: Wayne Morris, Rosemary Lane, Humphrey Bogart, Dennis Morgan, John Litel, Lya Lys, Huntz Hall, Charles C. Wilson, Vera Lewis, Howard C. Hickman, Olin Howlin, Arthur Aylesworth, Cliff Saum, Creighton Hale, John Ridgely, Joseph Crehan, Glenn Langan, DeWolf Hopper
La polizia rinviene il cadavere di una donna, completamente dissanguata, pur senza trovare sul luogo del delitto tracce di sangue. L'omicidio, primo di una lunga serie, interessa il giovane Garrett, reporter alle prime armi, che comincia ad indagare per proprio conto. Contattando medici e scienziati, il giovanotto raggiunge il dottor Flegg e il suo assistente Marshall Quesne, nel laboratorio dei quali si tengono misteriosi esperimenti. Messo alle strette Flegg confessa la verità: egli ha trafugato il cadavere del Dr. Xavier - l'assassino soprannominato Dottor X giustiziato tempo prima sulla sedia elettrica - e gli ha restituito la vita mediante trasfusioni di sangue sintetico. Xavier, che ha assunto l'identità di Quesne, era a detta di Flegg uno scienziato geniale, caposcuola negli studi per la ricostruzione dei tessuti del corpo umano, ingiustamente infamato dal mondo accademico. Il resuscitato, tuttavia, per sopravvivere ha necessità di frequenti trasfusioni di plasma di un particolarissimo gruppo e Flegg non ha potuto evitare gli omicidi. Xavier, vistosi scoperto rapisce una graziosa ragazza ma quando sta per "succhiarle" il sangue è affrontato e (definitivamente) ucciso da Garrett. Conclusa la pericolosa indagine, all'intraprendente giovanotto si aprono le porte di una sicura carriera giornalistica e del matrimonio.

Il film di Sherman è un "falso" sequel di Doctor X del 1932. Oggi, la pellicola sarebbe dimenticata se non fosse per la bizzarra scelta dei produttori Jack L. Warner e Hal B. Wallis di assegnare il ruolo del sanguinario scienziato resuscitato ad Humphrey Bogart.
Non ancora diventato un idolo dello schermo, Bogart è costretto per ragioni di contratto ad una parte certamente più adatta a un
Lugosi o a un Karloff. Esibisce un viso dal colorito cadaverico, una striscia di capelli bianca, un paio di occhialetti rotondi, e nasconde la sua sinistra personalità carezzando un coniglietto tra le braccia.

Jonathan Coe nel libro dedicato all'attore (Ed. Gremese, Roma, 1992) riporta una sua caustica testimonianza:
"Fu uno dei film che mi fece andare da Jack Warner per chiedergli un aumento... Facevo la parte di un dottore riportato in vita e l'unica cosa che poteva nutrire questo povero bastardo era il sangue. Se fosse stato il sangue di Jack Warner, forse non mi sarebbe dispiaciuto più di tanto..."

Nel fim appare brevemente William Hopper, accreditato con il nome DeWolf Hopper.
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