ALRAUNE
|
|||
Titolo italiano: LA MANDRAGORA | |||
Produzione: 1927/1928 - Germania, Ama-Film GmbH, b/n, 102 min. | |||
Regia: Henrik Galeen | |||
Sceneggiatura: Henrik Galeen, dal romanzo di Hanns Heinz Ewers | |||
Scenografia: Walter Reimann e Max Heilbronner | |||
Fotografia: Franz Planer | |||
Interpreti: Brigitte Helm, Paul Wegener, Ivan Petrovich, Mia Pankau, Veleska Gert, Wolfgang Zilzer, Alexander Sasha, John Loder, Louis Raplh, Hans Trautner, Hans Schroth | |||
Il dottor Brinken feconda una prostituta con il seme di un impiccato e dà vita ad una bambina che alleva come propria figlia. Alraune (è questo il nome della creatura nata in laboratorio) diventa una ragazza apparentemente normale, bella e desiderabile, ma con una inspiegabile inclinazione al male. Abbandonata la casa dello scienziato e trovato lavoro presso un circo, Alraune provoca la rovina di quanti si azzardano a corteggiarla. Il motivo della malezione che aleggia attorno alla sua figura, scopre Alraune, discende dalla sua nascita innaturale. Sconvolta ma ancora lucidissima, prepara allora una tremenda vendetta contro Brinken ... E l'anziano dottore cadrà lui stesso vittima del fascino irresistibile della bellissima giovane. | |||
Classico del tardo espressionismo tedesco, il film risulta coraggioso e moderno per i temi "scandalosi" che affronta (l'inseminazione artificiale e il rapporto incestuoso con il patrigno) e può ancora inquietare per il cupo cinismo che lo sottende. | |||
La
storia di Ewers è stata portata sullo schermo altre volte: Alraune (1918) Alraune 1918/1919) Alraune (1930) Alraune (1952) Le fonti consultate non consentono, invece, di confermare l'esistenza di un film tedesco del 1919 intitolato Alraune und der Golem del quale, pure, esiste un manifesto: si tratta, presumibilmente, di una pubblicità della Riesenbioskopfilm che fa leva sui nomi di due figure chiave dell'immaginario fantastico dei primi decenni del secolo. |
|||
© | |||
|