Assolutamente
atipico, nel panorama della cinematografia di sf, è il
fenomeno Trancers. Charles
Band, il regista che lo provocò, realizzando il primo capitolo
della serie (e poi il secondo, sull'onda del successo), aveva
intenzione di girare un film importante, alla Blade
Runner,
ma la scarsezza del budget messogli a disposizione lo costrinse
ad adottare soluzioni talmente inadeguate da risultare, a volte,
persino ridicole.
Questo, in genere, è sufficiente a stroncare qualunque
film. Non fu così per Trancers,
che, inspiegabilmente, riuscì a tramutare in forza la propria
debolezza: nonostante le scenografie arrangiate, i mezzi modesti,
la sceneggiatura approssimativa, il film piacque.
Certo, non a tutti. Anzi, divise come pochi le platee, ma alla
prova dei fatti i giudizi favorevoli risultarono di gran lunga
più numerosi di quelli negativi, e ciò convinse
ad andare avanti.
È chiaro che sempre di B-Movies si tratta, e per il terzo,
il quarto ed il quinto capitolo, di TV-Movies; tuttavia, per film
di modesto livello come questi, cinque titoli in poco più
di 10 anni da un lato confermano il gradimento del pubblico e
dall'altro rappresentano una media da far invidia a produzioni...
stellari.
Jack
Deth (i titoli originali indulgono spesso a giochi di parole fra
Deth, il nome del protagonista, e death=morte) è impersonato
da Tim
Thomerson,
un veterano, definito dagli appassionati "l'indiscusso re
del B-Movie". Lena è addirittura Helen Hunt, che -
divenuta una star - ha abbandonato la serie al terzo episodio.
Dopo
alcuni anni, inoltre, le mai confermate voci che si rincorrevano
su un misterioso sesto episodio in cantiere, si sono concretizzate:
nel 2002 è infatti uscito Trancers
6. Il film, prodotto ancora da Charles Band, si caratterizza
per l'assenza inattesa di Thomerson, che appare soltanto in filmati
di repertorio tratti dalle pellicole precedenti.
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