John Travolta (1954)

Sulla carriera cinematografica di John Travolta ha pesato per molti anni il folgorante e controverso successo del film "La febbre del sabato sera": il personaggio di Tony Manero ha significato, oltre le più ottimistiche previsioni dei produttori, un vero fenomeno commerciale promuovendo un modo di vestire, di atteggiarsi, di fare disco-music, e al tempo stesso ha acquistato dimensioni da "caso" sociale, sollecitando erudite riflessioni sugli ideali e sulle ambizioni di una gioventù anonima o frustrata, spensierata ma superficiale. Il successo, ribadito un anno dopo in "Grease", ha lasciato a lungo perplessa la critica sulle sue capacità. Accusato di essere troppo personaggio e troppo poco attore, Travolta, nelle prove successive, ha trovato il coraggio e la volontà di cambiare, e la fiducia che gli ha accordato Brian De Palma ("Blow Out"), lo ha certamente aiutato nella ricerca di una nuova immagine. Oggi, Travolta si conferma divo dello schermo, passando con disinvoltura da ruoli brillanti a ruoli drammatici (la serie "Senti chi parla", "Pulp Fiction", "Face/Off", "Broken Arrow", "La sottile linea rossa", "A Civil Action", "Phenomenon", "I colori della vittoria")... Se la sua recitazione è ancora "primitiva" ed incerta, lasciamolo decidere ai critici, che forse non gli hanno ancora perdonato di avere disatteso le loro fosche previsioni circa la sua rapida eclisse. Sullo schermo Travolta è un attore che si diverte e fa divertire.

Battaglia per la Terra (2000)
Face/Off - Due facce di un assassino (1997)
Il rovescio della medaglia (1995)

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