Pseudonimo di Roy Scherer.

L'industria hollywoodiana degli anni '50 aveva proposto Rock Hudson come il ragazzo americano ideale, dal viso pulito, di bella presenza e di sani principi morali. La sua carriera era iniziata in sordina, con brevi e anonime apparizioni, ma presto aveva cominciato a decollare quando Raoul Walsh lo aveva chiamato a partecipare a western e film di avventura utilizzandolo dapprima in parti da comprimario e poi da protagonista. Fu soprattutto con Douglas Sirk che l'attore ebbe modo di imporsi come divo di grosso richiamo: nei coloratissimi melodrammi costruiti sapientemente su intrecci appassionanti, il fascino e la simpatia istintiva che l'attore ispirava perdonavano le carenze di una recitazione poco espressiva e convenzionale. Più che per il dramma, tuttavia, Rock Hudson sembrò adatto per la commedia brillante: molto popolare a fianco di Doris Day e amabilmente autoironico sotto la regia di Howard Hawks. Quando alla metà degli anni '60, il personaggio che si identificava con la sua immagine risultò espressione di un cinema non più attuale, Rock Hudson rientrò lentamente nell'ombra. Tra gli ultimi ruoli interessanti da lui interpretati, merita considerazione quello inconsueto ed emblematico dell'uomo d'affari che si sottopone ad una operazione per conservare intatta la sua prestanza fisica nell'ipotesi avveniristica di Operazione diabolica. Attore schivo, geloso della propria vita privata, tornò drammaticamente sui titoli dei giornali quando ammise la propria omosessualità e la malattia che lo avrebbe portato alla morte nel 1985.

World War III (1981)
The Martian Chronicles (1979)
Embryo (1976)
Operazione diabolica (1966)

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