SUPERNOVA |
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Titolo italiano: SUPERNOVA | |||
Produzione: 2000 - USA, Screenland Pictures/Hammerhead/MGM Pictures, col., 87 min. | |||
Regia: Thomas Lee | |||
Sceneggiatura: David Campbell Wilson, da un racconto di William Malone e Daniel Chuba | |||
Effetti speciali: Digital Domain | |||
Musica: David Williams | |||
Interpreti: James Spader, Angela Bassett, Robert Forster, Lou Diamond Phillips, Peter Facinelli, Robin Tunney, Wilson Cruz, Eddie Rice jr., Knox Grantham White | |||
Perduto il suo comandante a causa del malfunzionamento di una capsula di stasi durante un balzo nell'iperspazio, la nave medica Nightingale recupera, in orbita attorno ad un remoto pianeta, il giovane Karl Larson, unico superstite di un insediamento minerario abbandonato. Alla dottoressa Kaela Evers (Bassett), colpita dalla sua forte rassomiglianza con un altro Larson al quale un tempo era legata, il naufrago conferma di essere figlio di quell'uomo, e di possedere lo stesso spirito irrequieto e vagabondo che aveva spinto il padre in giro per l'universo in cerca di fortuna. Ma durante l'assenza del pilota Nick Vanzant (Spader), sceso con una navetta nella miniera in cerca di carburante, Larson si rivela un assassino psicopatico, ed uccide uno dopo l'altro, con crudele ferocia, tutti i membri dell'equipaggio, risparmiando soltanto la Evers alla quale confessa di non essere il figlio, ma proprio quel Larson di tanti anni prima. La sua giovinezza, la sua forza sovrumana e la sua invulnerabilità provengono da un incomprensibile manufatto alieno trovato negli scavi, un pericoloso grumo di materia pulsante che lo ha trasformato nel corpo e nella mente. Il fortunoso rientro a bordo di Vanzant darà il via allo scontro finale tra i due uomini con posta la nave, la donna, e forse l'intero universo. | |||
Un
finale alternativo chiarisce come la materia a nove dimensioni fuoriuscita
dal contenitore tridimensionale infranto nella lotta abbia innescato un
processo inarrestabile di mutazione (e forse di distruzione totale) dell'intero
universo. Sweetie, il calcolatore di bordo, notifica le sue conclusioni
a Nick e Kaela, informandoli che il fenomeno raggiungerà la Terra
in poco meno di 260 anni, e che non esiste modo di interromperlo. La scelta
di presentare invece una vicenda rassicurante e comunque positiva si rivela
infelice, perchè ha comportato il taglio di alcune sequenze significative
e l'abbandono di un finale ultrapessimistico ma senz'altro più
coerente e chiarificatore di quello poi adottato. La trama, che già
presentava un ostico tema a base di incomprensibili forze cosmiche pluridimensionali,
ne esce indebolita, frammentata ed irrisolta. Anche gli attori sembrano
risentire delle incongruenze del plot e risultano poco convincenti, aumentando
il rammarico per questa occasione mancata. |
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