FORBIDDEN PLANET 
Titolo italiano: IL PIANETA PROIBITO
Produzione: 1956 - USA, MGM, col., 98 min.
Regia: Fred McLeod Wilcox
Sceneggiatura: Cyril Hume dal romanzo di Irving Block e Allen Adler
Effetti speciali: Arnold Gillespie, Joshua Meadow, Warren Newcombe, Irving G. Ries, Irving Block
Costumi: Helen Rose e Walter Plunkett
Trucco: William Tuttle
Musica:Louis e Bebe Barron (arrangiamenti elettronici), Bernard Hermann
Interpreti: Walter Pidgeon, Anne Francis, Leslie Nielsen, Jack Kelly, Warren Stevens, Earl Holliman, George Wallace, James Drury, Jimmy Thompson, Richard Anderson
L'incrociatore terrestre C-57D arriva nel sistema della stella Altair alla ricerca della spedizione scientifica che con l'astronave Bellerophon venti anni prima era naufragata sul quarto pianeta. Il comandante Adams incontra il professor Morbius, unico superstite, che vive in una spettacolare residenza con la figlia Altaira ed il fedele servitore Robby, super-efficiente robot in grado di parlare 187 lingue e relativi dialetti. Lo scienziato rifiuta di abbandonare il pianeta che, millenni addietro, aveva ospitato la scomparsa civiltà Krell, il cui progresso evolutivo è testimoniato dai ciclopici macchinari sotterranei ancora in funzione. La storia d'amore che sboccia tra Altaira ed il comandante Adams segna l'inizio di una serie di inspiegabili e tragici eventi: l'apparato di comunicazione dell'incrociatore viene distrutto ed il tecnico addetto barbaramente trucidato da quello che appare un fantomatico ed invisibile mostro. In realtà l'essere spaventoso è la materializzazione delle pulsioni inconsce del professor Morbius provocata proprio dai macchinari Krell: nelle intenzioni dei costruttori questi strumenti dovevano ampliare i poteri della mente cosciente, sì da permettere la creazione di qualunque cosa con la sola forza del pensiero; ma i Krell non avevano previsto che le stesse macchine avrebbero dato vita anche agli incontrollabili mostri dell'ID determinando fatalmente la loro estinzione.
La prestigiosa MGM dispiega un grande apparato produttivo nobilitando un genere, ancora in quegli anni, considerato "minore". Nella vicenda si respirano - è stato detto spesso - le atmosfere della shakespeariana "Tempesta", e degli eroi solitari ed "eretici" di Jules Verne, di cui il personaggio di Morbius è un nobile epigono.
Rompendo con i meccanismi abituali del genere, Il pianeta proibito presenta un interessante accostamento ai temi della psicanalisi e propone una riflessione, ancora molto attuale, sulla incapacità dell'uomo nel gestire la conoscenza.
Il personaggio di Robby the Robot riscosse un successo "personale" tale (fu anche ospite di Mike Bongiorno alla Tv italiana) da invogliare i produttori a riproporlo in Il Robot e lo Sputnik.
Nella candidatura all'Oscar 1956 per gli effetti speciali, il film - che vanta anche il primato di una colonna sonora completamente realizzata con musica elettronica - fu sconfitto da I dieci comandamenti.
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