FURIA
  
Produzione: 2000 - Francia, Alexandre Films/France 2/Studio Canal Plus, col., 100 min.
Regia: Alexandre Aja
Sceneggiatura: Alexandre Aja, Grégory Levasseur dal racconto "Graffiti" di Julio Cortazar
Effetti speciali: Frederic Moreau
Musica: Brian May
Interpreti: Stanislas Merhar, Marion Cotillard, Wadeck Stanczak, Pierre Vaneck, Carlo Brandt, Laura del Sol, Jean-Claude de Goros, Etienne Chicot, Julien Rassam, Daniel Vérité, Christian Guerinel, Frédéric Doniguian, Samy Layani, Rachid Fekkak
Forze reazionarie sono andate al potere e soffocano il dissenso politico e la ribellione istintiva delle giovani generazioni con gli strumenti della persecuzione poliziesca: l'ordine è imposto con la forza e chi è sospettato di attività eversiva viene catturato e torturato senza pietà. Il regime sembra inattaccabile ma non riesce ad aver ragione della protesta di un gruppo di fantomatici ribelli che, di notte, nelle ore del coprifuoco, riempiono i muri della città con graffiti inneggianti alla libertà e alla rivolta. Durante una delle sue solitarie escursioni, il giovane Theo, che ha aderito alla resistenza, incontra la giovane Elia - anche lei disegna sui muri - e se ne innamora. Insieme i due continuano la loro disperata battaglia fino a quando, traditi da Freddy, la ragazza non viene arrestata...
La storia si svolge in un immaginario prossimo futuro e in un poco immaginario paese (il film è girato nella città abbandonata di El Jadida, in Marocco).
Il soggetto, ispirato ad una storia di Cortàzar (l'autore che ha ispirato anche il Blow Up di Antonioni), si muove tra le atmosfere di
Fahrenheit 451 e il pamphlet alla Costa-Gavras, indicando nella libertà di espressione l'arma più sottile per combattere le tentazioni autoritarie di un sistema borghese in crisi. Il film - anche tenuto conto che la fantapolitica non è un genere molto frequentato dalla cinematografia francese - parte da premesse interessanti ma, a detta di alcuni commentatori, è penalizzato da una regia che cerca più volte l'effetto virtuosistico fine a se stesso per sopperire forse a un budget e a un cast assai limitati.

La pregevole fotografia è di Gerry Fisher (che ha lavorato in passato con celebri registi quali David Lean e Joseph Mankiewicz) e la colonna sonora è di Brian May, chitarrista dei Queen.

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