WAG
THE DOG |
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Titolo italiano: SESSO E POTERE | |||
Produzione: 1997 - USA, New Line Cinema/Baltimore Pictures/Punch Productions Inc./ Tribeca Productions, col., 97 min. | |||
Regia: Barry Levinson | |||
Sceneggiatura: David Mamet, Hilary Henkin dal libro "American Hero" di Larry Beinhart | |||
Musica: Mark Knopfler, Tom Bähler | |||
Interpreti: Dustin Hoffman, Robert De Niro, Anne Heche, Denis Leary, Willie Nelson, Andrea Martin, Kirsten Dunst, William H. Macy, John Michael Higgins, Suzie Plakson, Woody Harrelson, Michael Belson, Suzanne Cryer, Jason Cottle, David Koechner, Harland Williams, Sean Masterson, Jim Belushi | |||
Scandalo
alla Casa Bianca: a pochi giorni dalle elezioni, una ragazzina accusa il
presidente degli Stati Uniti di molestie sessuali. Conrad Brean (De
Niro), esperto in comunicazione di massa, e Winifred Ames (Heche),
addetta alla presidenza, progettano un piano per sviare l'attenzione dell'opinione
pubblica diffondendo la falsa notizia di una cellula di terroristi albanesi
che minaccerebbe il territorio nazionale da una base in Canada. Trovata
l'idea occorre svilupparla in maniera tale da renderla credibile e coinvolgente
e per farlo i due si mettono d'accordo con Stanley Motss (Hoffman),
un produttore hollywoodiano di grande talento e creatività. Insieme
imbastiscono la traccia di un intervento armato preventivo contro l'Albania,
documentandolo con scene filmate in studio che mostrano bombardieri in volo,
villaggi in fiamme, profughi in fuga. Sotto la sapiente direzione di Motss
e Brean, la guerra virtuale lievita come una sceneggiatura cinematografica;
trova un'anima nella persona di un eroe di guerra - uno psicopatico appositamente
tirato fuori di prigione - e una voce nelle accorate ballate del musicista
country Willie Nelson. Conquistati dai drammatici reportage dal fronte e rassicurati dalla felice e rapida conclusione del conflitto - con tanto di scuse ufficiali dal governo albanese - gli americani si commuovono, riscoprono l'amor di patria e fanno quadrato attorno al presidente assolvendolo da ogni peccato. Ma la situazione precipita quando Motss, consapevole di aver realizzato l'opera più grande della sua carriera, rivendica il diritto di entrare nella storia del cinema e minaccia di svelare al pubblico tutti i retroscena della farsa... |
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Applaudito
oltre il dovuto, impietosamente stroncato o semplicemente ignorato dalle
opposte fazioni della critica ideologicamente schierata, il film è
un'invettiva contro il "Potere" corrotto, ipocrita e menzognero
che strumentalizza l'onnipotenza dei mass media per guidare il consenso
nel paese. In tempi di spettacolarizzazione del modo di fare politica e di guerre tempestivamente trasmesse "in diretta", il film può sembrare sorpassato dalla realtà di ogni giorno, ma il sostrato fantapolitico e le implicazioni sociologiche che conducono alle estreme conseguenze l'ipotesi della creazione di una cronaca virtuale è tuttora inquietante e invita alla riflessione. |
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Il regista Barry Levinson è produttore anche The Second Civil War (film con il quale Sesso e potere condivide la stessa tematica) e regista di Sphere. |
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