Negli Stati Uniti del 2011, la privatizzazione delle amministrazioni statali si è ormai estesa anche alla gestione del sistema carcerario. L'industriale R. D. Crowley (Robert Davi), che si è accaparrato il controllo di una "catena" di carceri di massima sicurezza, ha escogitato un metodo lucroso per guadagnare sulle spalle dei condannati inventando un gioco di realtà virtuale, al quale si accede previo versamento di lauta quota di iscrizione, che riscuote grande successo presso i ceti abbienti. Nelle prigioni di Crowley i più pericolosi criminali sono custoditi in stato di animazione sospesa ma la loro mente viaggia in un caotico mondo realisticamente sviluppato tra cornici medievali e futuribili, per permettere agli utenti di misurarsi in una sanguinosa caccia all'assassino che nelle malcapitate vittime moltiplica ripetutamente il dolore e la morte.

A distanza di un anno, J. Christian Ingvordsen riscrive il precedente film Cyber Vengeance confezionando un'altra pellicola d'azione sviluppata in un contesto fantascientifico, aggiungendovi qualche scena di nudo, ma con esiti altrettanto modesti.
Robert Davi torna ad interpretare il personaggio di R.D. Crowley.