AUTOMATIC
  
Produzione: 1994 - USA, Lakeview Productions/Republic Pictures, col., 90 min.
Regia: John Murlowski
Sceneggiatura: Patrick Highsmith e Susan Lambert, da un racconto di Patrick Highsmith
Effetti speciali: Fred J. Cramer
Musica: David Wurst e Eric Wurst
Interpreti: Olivier Gruner, Daphne Ashbrook, John Glover, Jeff Kober, Dennis Lipscomb, Stanley Kamel, Penny Johnson, Annabelle Gurwitch, Troy Evans, Marjean Holden, Roger Nolan, Laura Stepp, Jeffrey D. Sams, Keith Berger, Raymond Fitzpatrick, Robert Kotecki, Michael Weatherred, Karl Johnson, Sherri Paysinger, Jim Maniaci
La "Serie J Automatica" delle Industrie RobGen è l'ultimo modello di androide creato e programmato per servire e proteggere gli esseri umani dell'anno 2033. L'obiettivo vitale dell'azienda è quello di convincere ogni famiglia a considerare indispensabile dotarsi di questo nuovo ritrovato, costato anni di ricerche e investimenti così ingenti da aver condotto la RobGen sull'orlo del collasso finanziario. Il tempo a disposizione è scarso, e gli ostacoli che l'industria deve fronteggiare sono ardui e numerosi: le banche premono per recuperare i capitali anticipati, la concorrenza sta per lanciare un prodotto analogo, forse più evoluto, e masse di lavoratori umani bivaccano ai cancelli dimostrando contro queste "macchine" che stanno per gettare sul lastrico milioni di persone.
In questa situazione esplosiva, un alto dirigente della società cede alla lussuria e tenta di violentare una impiegata, la bella Nora Rochester. Alle grida della ragazza, l'androide J269 (Gruner) interviene per proteggerla, ma la sua azione è troppo decisa e malgrado la direttiva che vieta di recar danno agli esseri umani, provoca incidentalmente la morte dell'assalitore. Goddard Marx, presidente della RobGen e ideatore della "Serie J", si rende conto che la notizia dell'inaffidabilità degli androidi porterà alla rovina, e tenta di allontanare J269 e la ragazza. Ma J269 non sente ragioni: vuole costituirsi e tiene Nora con sè come testimone. Così Marx invia una squadra armata per eliminare i due ad ogni costo. Bloccati all'interno del grattacielo della RobGen, la ragazza e la macchina dalle sembianze umane sono costretti ad impegnarsi in una lotta mortale per sopravvivere.

Thriller fantascientifico con sorpresa finale. Pur nei limiti di un B-Movie, si rivela un film ben costruito, con una solida sceneggiatura, effetti speciali accettabili ed una suspence costantemente su buoni livelli. La caccia affannosa in ambienti resi claustrofobici dalla consapevolezza dell'impossibilità di evaderne richiama vari precedenti, da Alien a La Torre proibita, e verrà riproposta nel successivo Death Machine, anche se in questo caso il pericolo è rappresentato non da un mostro, robot o alieno che sia, ma da un manipolo di killers.

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