THE
LAST MAN ON PLANET EARTH
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Produzione: 1999 - USA, Paramount Television/Sterling Pacific Films, col., 89 min. | |||
Regia: Les Landau | |||
Sceneggiatura: Kenneth Biller | |||
Musica: Mark Boccaccio, Dorian Cheah | |||
Interpreti: Julie Bowen, Paul Francis, Tamlyn Tomita, L. Scott Caldwell, Elizabeth Dennehy, Kimberlee Peterson, Nancy Hower, Tom Hallick, Martha Hackett, Timi Prulhiere, Anita Finlay, Cliff De Young, Veronica Cartwright, Azalea Davila, Christine Deaver, Tricia Gallager, Chad Gordon, Joey House, Lisa Long, Erin Matthews, Scott Mattran, Diana Morgan, Noah Nudell, Annie Prager | |||
L'impiego di un'arma batteriologica durante la guerra in Afghanistan ha provocato un'epidemia mortale che, distruggendo il cromosoma "Y", ha decimato la popolazione maschile del pianeta. Venti anni più tardi, dopo aver messo al bando i maschi supersititi - ultimi rappresentanti di quella generazione violenta che ha condotto il mondo alla catastrofe - le donne hanno instaurato una dittatura matriarcale che, in virtù delle perfezionate tecniche di clonazione, può perpetuarsi senza bisogno degli uomini. Ma Hope Chase, scienziata che ha a cuore le sorti dell'umanità e forse ha curiosità per gli antichi e ormai sconosciuti sentimenti, si ribella e decide di clonare segretamente un uomo, allevandolo in un laboratorio segreto. Divenuto rapidamente adulto, Adam - questo è il nome del clone - fa la sua imprudente apparizione nella città delle donne suscitando scandalo e allarme. Sfuggito alle persecuzioni della femminile FBI, Adam si mette a capo di un gruppo di resistenza composto dagli ultimi uomini sopravvissuti con l'intenzione di rovesciare il regime. | |||
La critica che più frequentemente si muove a questo film prodotto per la televisione è di non avere sviluppato adeguatamente la carica eversiva o satirica contenuta nello spunto di una guerra tra i sessi proiettata nel futuro. Il racconto è, tuttavia, abbastanza interessante anche se non può vantare piena originalità: un'idea analoga si trovava, infatti, in un film del lontano 1924 intitolato The Last Man on Earth, meno pretenzioso e meno "politicamente corretto" forse, ma più divertente. | |||
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