Titolo italiano: STEEL

Il team scientifico formato da John Henry Irons, Susan Sparks e Nathaniel Burke è chiamato a dimostrare ad un autorevole senatore le potenzialità del prototipo di un'arma, ideata da Irons stesso, capace di immobilizzare un nemico senza ucciderlo, ma l'esperimento finisce in tragedia provocando la morte dell'uomo e gravi ferite a Burke, egli stesso causa dell'incidente con la sua imperizia. Tempo dopo a Los Angeles, quando il gruppo è ormai sciolto, Irons ha notizia delle imprese banditesche di misteriosi criminali in possesso del prototipo e di altri rivoluzionari congegni da lui progettati. Deciso a scoprire chi manovra le fila dell'organizzazione, Irons, con l'aiuto dello zio Joe e della sua ex collega Susan, perfeziona una corazza indistruttibile indossando la quale si trasforma in "Steel": come egli sospetta, il super-criminale che semina il terrore in città è il folle Nathaniel Burke, deciso a prendersi una rivincita contro i compagni di un tempo e contro l'intera società.

Dopo i successi di Superman e di Batman (e dei loro sequel), la Warner torna a proporre al pubblico un super-eroe ispirandosi, stavolta, ai personaggi dei fumetti di Simonson e Bogdanove. Tuttavia, forse perché il comic non è altrettanto popolare o forse perché Shaquille O'Neal non è molto convincente nel doppio ruolo di Irons e di Steel, il film passa quasi inosservato. Le scene d'azione (con le spericolate acrobazie degli stuntmen di M. James Arnett) non mancano, e non mancano neppure i nomi e i volti noti (il regista e sceneggiatore Johnson ha lavorato alle serie TV di "Six Million Dollar Man" e di "The Bionic Woman"; l'attore Roundtree ha interpretato le pellicole di Shaft), ma la storia non decolla, restando incerta tra la parodia e il poliziesco, offrendo poche emozioni e perdendosi in piccoli episodi frammentari.