ROCKET MAN
Produzione: 1997 - USA, Caravan Pictures/Gold-Miller Productions/Walt Disney Pictures, col., 95 min.
Regia: Stuart Gillard
Sceneggiatura: Greg Erb, Craig Mazin
Effetti speciali: Jeff Jarvis
Musica: Michael Tavera, Elton John, Andrew Dorfman
Interpreti: Harland Williams, Jessica Lundy, William Sadler, Jeffrey DeMunn, James Pickens Jr., Don Lake, Peter Onorati, Beau Bridges, William Arthur Jenkins, Ken Farmer, Blake Boyd, Brandon Kaplan, Paxton Whitehead, Don Armstrong, Pamela West, Marjorie Carroll, Claire Birnbaum, Richard Dillard, Gil Glasgow

Dopo aver inviato la prima sonda su Marte, la Nasa è ansiosa di ripetere l'impresa con un vero equipaggio. Gli astronauti ci sono: ad accompagnare i veterani Bud Nesbitt e "Wild Bill" Overbeck, è stata prescelta l'analista Julie Ford, e a completare il gruppo c'è anche un'intelligente scimpanzé che risponde al nome di Ulisse. C'è ancora da decidere tra Gordon A. Peacock e Fred Z. Randall, il primo esperto in sistemi computerizzati, il secondo progettista del sistema di atterraggio. Sottoposti ai rituali test attitudinali, Randall - che fin da bambino sogna le imprese spaziali - primeggia sull'altro e benché privo di esperienza di volo entra a far parte della missione. Partiti alla volta del pianeta rosso, sulla navicella nascono i primi problemi: Randall crea non pochi pasticci con la sua inettitudine e si attira l'aperta antipatia di Nesbitt, geloso tra l'altro delle attenzioni che la bella dottoressa gli dedica.
La missione sembra destinata al fallimento, ma, naturalmente, la fortuna sta dalla parte di Randall che in un momento di pericolo riesce a salvare i compagni guadagnandosi la stima di tutti.

In America, il film non ha riscosso molto successo: sembrerebbe una storia raccontata già troppe volte penalizzata, inoltre, da una interpretazione poco brillante (...al punto che alcuni commentatori, abbandonandosi ad una facile ironia, hanno affermato che l'attore migliore del cast è lo scimpanzé Ulisse). Insomma, una dimenticabile commedia che - pur riprendendo vagamente situazioni alla Jerry Lewis (e forse anche da The Reluctant Astronaut), e senza rinunciare ai consueti buoni sentimenti della Disney - si concede un discutibile umorismo presentandoci un protagonista afflitto da incontrollabile flatulenza, capace di gonfiare come un pallone la propria tuta spaziale e di appestare l'atmosfera dell'astronave.

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