2019
DOPO LA CADUTA DI NEW YORK |
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Produzione: 1983 - Italia/Francia, Nuova Medusa Cinematografica/Medusa Distribuzione/Les Films du Griffon, col., 90 min. | |||
Regia: Martin Dolman (Sergio Martino) | |||
Sceneggiatura: Julian Berry, Martin Dolman, Gabriel Rossini | |||
Musica: Oliver Onions | |||
Interpreti: Michael Sopkiw, Valentine Monnier, Anna Kanakis, Roman Geer, Louis Ecclesia, George Eastman, Edmund Purdom, Vincent Scalondro, Serge Feuillard, Jacques Stani, Tony Askir, Haruhiko Yamanouchi, Tiziana Power, Alexandra Tanner, Siriana Hernandez, Frank Mezner | |||
Venti anni sono trascorsi da quando la monarchia degli Eurac, la coalizione composta da Europa, Africa e parte dell'Asia, ha scatenato e poi vinto la guerra atomica contro il resto del mondo. Ciò che rimane del pianeta è un putrescente deserto radioattivo, popolato da uomini ai quali le mutazioni genetiche e la sterilità negano ogni futuro. Ma la Confederazione Panamericana, sconfitta ma non distrutta, dalla sua base segreta sotto i ghiacci dell'Alaska ha individuato una speranza per il genere umano: una donna fertile, l'ultima, nascosta nel lager di Manhattan, presidiato da forze militari Eurac e da bande di cacciatori mercenari. A Parsifal, affiancato da un paio di aiutanti, è affidato il compito di recuperarla e portarla in salvo. Il premio per l'avventuriero sarà un posto sulla nave interstellare che da tempo è pronta a trasportare i semi di una nuova umanità sui pianeti abitabili scoperti attorno ad Alfa Centauri. | |||
Esempio tra i meno censurabili del nutrito filone del post-apocalittico
all'italiana, regge più che dignitosamente il confronto con gli
analoghi B-movies di produzione straniera sul piano visivo, delle ambientazioni
e dei costumi. Iperviolento e barbarico al pari dei vari Mad
Max
e 1997
Fuga da New York,
verso i quali ha un evidente debito di ispirazione, trova putroppo il
suo limite nella debolezza di una sceneggiatura confusa ed appesantita
dal fardello di troppi inutili stereotipi. Altrettanto negativa è
la modesta qualità dei dialoghi, spesso magniloquenti e filosofeggianti
ben oltre la soglia del ridicolo. Titolo internazionale: After the Fall of New York. |
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