THE
INVISIBLE KID |
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Produzione: 1988 - USA, Elysian Pictures, col., 97 min. | ||||
Regia: Avery Crounse | ||||
Sceneggiatura: Avery Crounse | ||||
Effetti speciali: Tassilo Baur, Ernest D. Farino | ||||
Musica: Steve Hunter | ||||
Interpreti: Jay Underwood, Wally Ward, Chynna Phillips, Mike Genovese, Karen Black, Nicolas De Toth, Thomas Cross, John Towey, John Miranda, Brother Theodore, Everett Lamar, David Katims, Michael Goyale, Lou Felder, Florence Peters, Ellen Crawford | ||||
Riordinando
gli appunti del defunto padre scienziato, il giovane Grover Dunn scopre
la possibilità di ricavare una polvere che ha la straordinaria proprietà
di rendere invisibile una persona per un intervallo, ogni volta, di circa
30 minutii. Eludendo la sorveglianza della possessiva madre, convinta che
il marito abbia soltanto perso tempo e denaro nel tentativo di inventare
inutili cosmetici, Grover, diventato invisibile, si vendica dei prepotenti
compagni del college che si divertono ad umiliarlo e delle belle ragazze
che non lo hanno mai degnato di un'occhiata, fino a conquistare un'insolita
sicurezza di sè. Ma il suo strano comportamento non sfugge all'occhio dell'infido direttore dell'istituto che, scoperto il segreto, progetta di impadronirsene per compiacere un gruppo di mafiosi intenzionati a sabotare l'annuale torneo sportivo. Deciso a mandare a monte l'imbroglio, Grover deve stavolta fare affidamento soprattutto sulla propria intelligenza poichè la formula, a lungo andare, sta perdendo gli effetti. |
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Sviluppata sull'umorismo di bassa lega dei vari Meatballs e Porky’s, il film banalizza lo spunto fantascientifico come mai avrebbero osato fare gli sceneggiatori delle commedie della Disney. L'inseguimento di un'auto guidata dal ragazzo invisibile, le ragazze poco vestite e le convenzionalissime situazioni da comica finale dovrebbero - nelle intenzioni del regista e autore del soggetto Avery Crounse - divertire almeno il pubblico degli adolescenti. | ||||
Jay Underwood (Not Quite Human, The Fantastic Four) interpreta Grover Dunn, ma il nome che più risalta nei credits è quello di Karen Black nel ruolo della madre. | ||||
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