LIFEFORCE
  
Produzione: 1985 - USA, Cannon Group/Golan Globus/Tristar Pictures, col., 115 min.
Regia: Tobe Hooper
Sceneggiatura: Don Jakoby, Dan O'Bannon e Colin Wilson, adattato dal racconto "The Space Vampires" dello stesso Wilson
Effetti speciali: Apogee Productions Inc.
Musica: James Guthrie, Henry Mancini, Michael Kamen
Interpreti: Steve Railsback, Peter Firth, Mathilda May, Patrick Stewart, Frank Finlay, Aubrey Morris, Michael Gothard, Nicholas Ball, John Hallam, Nancy Paul, John Keegan, Owen Holder, Peter Porteous, Jerome Willis, Katherine Schofield, Derek Benfield, Christopher Jagger, Bill Malin, James Forbes-Robertson, John Woodnutt, Jamie Roberts, Russell Sommers
Considerato nei secoli passati un prodigio nefasto, l'arrivo della cometa di Halley, che ha un "periodo" di circa 76 anni, costituisce un evento irripetibile nella vita di ogni ricercatore. Così nel 1986 la Nasa e l'Agenzia Spaziale Europea organizzano una spedizione congiunta, inviando lo shuttle Churchill a tentare una esplorazione ravvicinata del corpo celeste mentre passa attorno al sole. E nel corso del rendez-vous l'equipaggio anglo-americano della navetta fa una incredibile scoperta: abbandonata nel pulviscolo della immensa coda della cometa, giace una enorme astronave sconosciuta.
Al suo interno, oltre ai corpi rinsecchiti di grossi pipistrelli umanoidi, gli esploratori trovano - distesi in traslucide bare di cristallo conservate in una specie di grande camera anecoica - i corpi nudi e apparentemente senza vita di quelli che sembrano tre esseri umani, due uomini e una donna. Quando la Churchill torna a terra, però, il suo equipaggio è misteriosamente più morto degli alieni che trasporta. Trasferiti in un laboratorio di Londra per essere studiati, i tre esseri riprendono inaspettatamente vita, rivelando la loro vampiresca natura: essi si nutrono spogliando dell'energia vitale i malcapitati che incontrano, riducendoli a orribili cadaveri disseccati, pronti però a loro volta a recuperare vitalità a spese di qualcun altro.
Immuni alle pallottole, i due alieni maschi vengono neutralizzati a colpi di bombe a mano, ma la "space girl" riesce a fuggire, diffondendo rapidamente il contagio, e solo uno strano legame psichico con il colonnello Caine consente infine di rintracciarla, mentre è intenta a convogliare enormi flussi di forza vitale verso la macabra astronave in attesa, che comunque, rifornita di abbondanti quantità di energia, lascia infine la Terra.

Una ambiziosa produzione, che impegna notevoli mezzi nel tentativo di realizzare una pellicola importante. L'impatto visivo di alcune scene è certo valido, e gli effetti speciali, tenuto conto dell'epoca in cui un vero esercito di specialisti li ha realizzati, sono più che dignitosi, ma nel complesso l'obiettivo è da considerarsi mancato, non solo a causa di una regia inadeguata, ma anche - e vorremmo dire soprattutto - di una confusissima e discontinua sceneggiatura, vero tallone d'Achille di quello che avrebbe potuto essere un ottimo fanta-horror.
L'atmosfera apocalittica che incombe su una Londra divorata dal fuoco, ed il sacrificio di uno dei protagonisti, volto ad interrompere la mortale emorragia di forza vitale che i vampiri alieni sottraggono alla popolazione impazzita, riecheggiano il classico
Quatermass and the Pit realizzato dalla Hammer nel 1967.
Nessun problema di abbigliamento per la bella vampira aliena, una Mathilda May allora ventenne, che recita completamente nuda per quasi tutto il film. Da ricordare infine, nel ruolo del dottor Armstrong, l'immutabile Patrick Stewart (
Dune, X-Men).

Conosciuto anche come: Vampires from Outer Space e Space Vampires. Con questo ultimo titolo è stato distribuito in Italia.

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