BRITANNIA HOSPITAL
  
Titolo italiano: BRITANNIA HOSPITAL
Produzione: 1982 - G.B., EMI Films Ltd., col., 116 min.
Regia: Lindsay Anderson
Sceneggiatura: David Sherwin
Effetti speciali: Peter Aston, George Gibbs
Musica: Alan Price
Interpreti: Leonard Rossiter, Brian Pettifer, John Moffatt, Fulton Mackay, Vivian Pickles, Barbara Hicks, Malcolm McDowell, Mark Hamill, Graham Crowden, Jill Bennett, Peter Jeffrey, Marsha Hunt, Catherine Willmer, Mary MacLeod, Joan Plowright, Robin Askwith, Dave Atkins,Frank Grimes, Peter Machin, Marcus Powell, John Bett, Alan Bates, Gladys Crosbie, Rufus Collins
Il Britannia Hospital, complesso sanitario di avanguardia, si prepara a ricevere la visita della Regina in occasione dell'apertura del modernissimo Centro di ricerche mediche. Mick Travis, reporter più interessato allo scandalo che alla cronaca obiettiva, gira per i padiglioni registrando di nascosto con una telecamera in miniatura ed è testimone della protesta di coloro che rivendicano parità di trattamento tra pazienti poveri e pazienti facoltosi, di varie meschinità e inefficienze tra i primari e il personale e dei segretissimi esperimenti chirurgici del folle dottor Millar che, assemblando parti anatomiche sottratte a cadaveri diversi, lavora al progetto "Genesi" per la creazione di un uomo artificiale. Mentre lo scienziato, scoperto l'intruso, non esita a decapitarlo per trapiantarne la testa sul mostro al quale sta dando la vita, sulla strada i manifestanti impediscono l'ingresso al corteo regale tanto da spingere la Regina e il suo seguito a fingersi vittime di un attentato pur di poter accedere nelle corsie. L'ospedale è ormai preda del caos più completo: la creatura nata in laboratorio compie una strage prima di essere a sua volta decapitata; un'infermiera amica di Travis tenta di denunciare l'accaduto e medici, malati e manifestanti si ritrovano in aula magna ad ascoltare le farneticazioni urlate da un supercervello - ultima creazione del dottor Millar - che si paragona a Dio e inneggia al superuomo, alla pace e al progresso.
Visionario, irriverente, provocatorio, apocalittico, Britannia Hospital chiude il percorso della satira corrosiva iniziata con If... e proseguita con O Lucky Man. Classe media, establishment politico, stampa, televisione e sindacati sono altrettanti bersagli di un'iperbolica satira che ridicolizza i modelli di un sistema liberal-capitalistico pericolosamente imprigionato nella forma vuota delle convenzioni, nelle ipocrisie farisaicamente nascoste e nella violenza eretta a strumento di controllo sociale. Meno originale, forse, dei due film precedenti, ma senza dubbio fragoroso nel suo umorismo nero e stimolante nelle sue riflessioni, Britannia Hospital è anche un esercizio di stile che rielabora temi e idee da generi ben definiti come la fantascienza sociologica, l'horror e la commedia grottesca.

Malcolm McDowell, non più assoluto protagonista, interpreta per la terza volta il ruolo di Mick Travis, simbolico testimone, portavoce e vittima di una generazione cresciuta (e irrisolta) tra ribellione, innocenza e cinismo borghese.

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