AMERICATHON
  
Produzione: 1979 - USA/Germania, Lorimar Filmgesellschaft GmbH, col., 86 min.
Regia: Neal Israel
Sceneggiatura: Neal Israel, Monica Johnson, Michael Mislove dalla commedia di Phillip Proctor e Peter Bergman
Effetti speciali: Special Effects Unlimited
Musica: Tom Scott, Earl Brown Jr., Reggie Knighton, Mike Love, Nick Lowe, Eddie Money, Jim Steinman, Elvis Costello
Interpreti: John Ritter, Harvey Korman, Fred Willard, Chief Dan George, Richard Schaal, Peter Riegert, Nancy Morgan, Zane Buzby, Meat Loaf, Elvis Costello, Terry McGovern, Tommy Lasorda, Howard Hesseman, Jay Leno, Peter Marshall, Dorothy Stratten
Alla fine degli anni '90, gli Stati Uniti sono sull'orlo del tracollo finanziario: l'embargo del petrolio deciso dalla "United Hebrab Republic", la coalizione che riunisce - finalmente riappacificati - il mondo arabo e Israele, rischia di scatenare il caos nel paese. E a ciò si aggiunge il rifiuto della "National Indian Knitting Enterprises", la lobby capitalistica manovrata dal pellerossa Sam Birdwater (Chief Dan George), di continuare a sostenere un governo indebitato fino al collo. Constatato che non esistono altre vie di uscita, il presidente Chet Roosevelt (John Ritter) è costretto ad indire una pubblica sottoscrizione attraverso la televisione. Il "telethon", abbinato ad un popolarissimo show, inizia in maniera incoraggiante, ma a sabotarne gli esiti ci pensa Vincent Vanderhoff (Fred Willard) il subdolo segretario della Casa Bianca che è, in realtà, in combutta con gli arabi.
Commedia fantapolitica non pienamente riuscita che ipotizza (con qualche felice intuizione profetica) una società futura pilotata dai mass media e governata da istituzioni fragili, minate dalla corruzione e dal culto della personalità. Nella vicenda si immagina che la Cina sia diventata la più grande potenza del mondo; che il Vietnam sia meta di un lucroso turismo di massa e che i discendenti degli indiani d'America abbiano conquistato un decisivo potere economico. Il ritratto dei potenti della Terra è caustico e provocatorio, ma al film mancano il coraggio di approfondire la satira e la capacità di mantenere unite le fila del racconto.

Le sequenze con John Carradine nella parte dello "Zio Sam" vennero eliminate in fase di montaggio.

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