LA
FURIA DEL HOMBRE LOBO
|
|||
Produzione: 1972 - Spagna, Maxper Producciones Cinematográficas, col., 90 min. | |||
Regia: José María Zabalza | |||
Sceneggiatura: Jacinto Molina | |||
Musica: Ana Satrova | |||
Interpreti: Paul Naschy (Jacinto Molina), Perla Cristal, Verónica Luján, Mark Stevens, Michael Rivers, Francisco Amorós, Fabián Conde, Ramón Lillo, José Marco, Javier Rivera, Diana (Pilar Zorrilla) | |||
Ferito da una misteriosa creatura dall'aspetto belluino durante una spedizione nel Tibet, il professor Waldemar Daninsky soffre di spaventose crisi di identità che lo spingono a credere di aver contratto la licantropia e di essere condannato a trasformarsi periodicamente in un mostro assetato di sangue. Condannato a morte per aver massacrato in un accesso di furia incontenibile la moglie infedele e il suo amante, Daninsky viene riportato in vita dalla sadica dottoressa Elmann e dal folle dottor Wolfstein che se ne servono per mettere a segno una serie di efferati delitti. Come altri spaventosi mutanti generati in laboratorio, anche Daninsky - trasformato di fatto in un feroce lupo mannaro - è soggetto al controllo mentale dei due criminali e la sua obbedienza viene forgiata attraverso inenarrabili torture ed ogni sorta di umiliazioni... | |||
Quarta,
greve divagazione sul tema della licantropia scritta e interpretata da Jacinto
Molina (in arte Paul Naschy), che nel personaggio "maledetto"
di Waldemar Daninsky tentò più volte di emulare le fosche avventure
del Wolf Man di Lon
Chaney Junior.
Lo spunto iniziale rimanda al Segreto del Tibet, un piccolo cult-movie del 1935, ma l'impianto della vicenda è quello prevedibile e collaudato del fantahorror spagnolo dedicato al pubblico adulto: una chiassosa e confusa commistione di esperimenti diabolici, zombi e inverosimili mostri, condito di sadismo ed erotismo. Realizzato a basso costo e, per molti aspetti, artigianalmente, il film prende in prestito intere sequenze da La marca del Hombre Lobo del 1971 per rimediare alle carenze narrative della sceneggiatura e alle evidenti difficoltà registiche di gestire il lato spettacolare della storia. |
|||
Sul mercato internazionale è ricordato con i titoli The Fury of the Wolfman e The Wolfman Never Sleeps. |
|||
© | |||
|