ALLIGATOR
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Titolo italiano: ALLIGATOR | |||
Produzione: 1980 - USA, Alligator Inc., col., 89 min. | |||
Regia: Lewis Teague | |||
Sceneggiatura: John Sayles dal soggetto di Frank Ray Perilli | |||
Effetti speciali: Bill Kaufman, Richard O. Helmer, David Bartholomew, David Beasley, Pete Gerard, Michael Douglas Middleton, Jack Ramsey, William Shourt |
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Musica: Craig Hundley | |||
Interpreti: Robert Forster, Robin Riker, Michael V. Gazzo, Henry Silva, Dean Jagger, Sydney Lassick, Jack Carter, Perry Lang, James Ingersoll, Bart Braverman, Leslie Brown, Robert Doyle, Patti Jerome, Buckley Norris, Royce D. Applegate, Jim Brockett, Mike Mazurki | |||
A Chicago, un uomo si sbarazza di un cucciolo di alligatore gettandolo nello scarico del bagno, ma l'animale sopravvive nelle fogne nutrendosi anche di rifiuti tossici e delle carcasse di cavie usate (e troppo disinvoltamente disbrigate) da una società farmaceutica intenta alla sperimentazione di un nuovo tipo di ormone. Cresciuto a dismisura e spinto da un insaziabile appetito, il rettile non tarda ad aprirsi la strada verso la superficie e a scatenare la strage nella città. Indagando sul caso, il poliziotto Mason coadiuvato dalla dottoressa Kendall denuncia le responsabilità dell'amministratore dell'azienda farmaceutica ma rischia di esser messo a tacere dai vertici delle autorità cittadine, segretamente coinvolte, per questione di vile profitto, negli esperimenti. | |||
Difficile dire se il film abbia dato origine ad una nota "leggenda metropolitana" o abbia tratto ispirazione da questa. Certamente, però, ha inaugurato il breve ma redditizio (e complessivamente modesto sotto il profilo qualitativo) filone del "Crocodile-Movie" degli anni '80: un genere che, proiettando nella cieca furia belluina del mostro gli errori dell'uomo e di una scienza impazzita, è, in utima analisi, una divagazione sulle angosciose fantasie anni '50 che raccontavano di improbabili colossi preistorici risvegliati dai test atomici. | |||
Sceneggiato da John Sayles, il film è realizzato con sorprendente
ritmo e con una giusta dose di perfida ironia. |
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