MOONRAKER
  
Titolo italiano: MOONRAKER - OPERAZIONE SPAZIO
Produzione: 1979 - G.B./Francia, Eon/Danjaq Productions/Les Productions Artistes Associés, col., 126 min.
Regia: Lewis Gilbert
Sceneggiatura: Christopher Wood, ispirata a una storia di Jan Fleming
Effetti speciali: Les Films Michel François
Musica: John Barry, Monty Norman
Interpreti: Roger Moore, Lois Chiles, Michael Lonsdale, Richard Kiel, Corinne Clery, Bernard Lee, Geoffrey Keen, Desmond Llewelyn, Lois Maxwell, Toshiro Suga, Emily Bolton, Blanche Ravalec, Michael Marshall, Walter Gotell, Arthur Howard, Chichinou Kaeppler, Francoise Gayat, Catherine Serre, Beatrice Libert
Il governo inglese è in serio imbarazzo dopo che un Moonraker - uno shuttle ceduto dalla Drax Corporation nel quadro del finanziamento di un programma spaziale - è misteriosamente scomparso. Incaricato delle indagini, l'agente segreto 007 James Bond scopre che Hugo Drax non è il generoso filantropo che tutti credono, ma un fanatico criminale che ha in mente di sterminare l'umanità intera con un gas letale e di sostituirla con una nuova generazione accuratamente selezionata per avviare un nuovo ordine mondiale. Seguendo il labile indizio di una provetta di cristallo, Bond viaggia dalla California a Venezia, da Rio de Janeiro alla foresta amazzonica, e decolla, infine, per la stazione spaziale invisibile ai radar terrestri dalla quale Drax sta coordinando il lancio nell'atmosfera delle sfere contenenti il micidiale gas nervino.

L'undicesimo film della serie di James Bond non è Solo per i tuoi occhi - come preannunciato nei titoli di coda di La spia che mi amava - ma un'escursione nella fantascienza spaziale che tenta di sfruttare il fenomeno di Guerre stellari e di ancorarsi all'attualità scientifica della nuova tecnologia della NASA sugli impieghi dello Shuttle. L'operazione è premiata dal successo di pubblico, ma scontenta la critica che denuncia le molte incongruenze della sceneggiatura, l'inconsistenza del personaggio femminile, l'insistita paradossalità degli intermezzi avventurosi, la fragile impostazione farsesca che stride con qualche momento drammatico (primo fra tutti, la tragica fine del personaggio di Corinne Dufour, interpretata da Corinne Clery) e con il serioso finale fantascientifico (dai toni classici e con qualche debito visivo a 2001: Odissea nello spazio). Il giudizio è forse troppo severo e non tiene conto dell'accentuato taglio parodistico che già si era profilato nelle precedenti pellicole interpretate da Roger Moore. Moonraker è un prodotto commerciale, ma ben confezionato, abilmente montato, divertente e spettacolare che ancora oggi regge abbastanza bene quanto a scenografie ed effetti speciali.

Per i collezionisti di curiosità vale la pena ricordare almeno che:
- il soggetto riprende il super-criminale dell'omonimo romanzo di Fleming (pubblicato, in Italia, con il titolo "Il grande slam della morte") ma ne stravolge il racconto;
- per il ruolo di Hugo Drax (tratteggiato con gelida partecipazione da Michael Lonsdale) si era pensato a
James Mason;
- Bernard Lee impersona M per l'ultima volta;
- Shirley Bassey interpreta la canzone dei titoli di testa ed è l'unica cantante ad aver partecipato a tre film diversi della saga di James Bond (gli altri due sono Goldfinger e
Diamonds Are Forever);
- il motivetto di
Incontri ravvicinati del terzo tipo è scelto come suoneria per l'apriporta a combinazione del laboratorio chimico di Venezia;
- il tema di Bernstein dei Magnifici sette accompagna l'ingresso di Bond, in tenuta da pistolero alla Sergio Leone, al quartier generale di M situato in un monastero benedettino;
- in questo film, James Bond si getta da un aereo senza paracadute, sperimenta gli effetti di un simulatore antigravitazionale, sfugge ad un inseguimento a bordo di una gondola motorizzata, combatte sul tetto di una cabina della funivia, si libra con un mini-aliante su una cascata, uccide un mostruoso serpente che vuole stritolarlo... Non usa la Walter PPK, ma un fucile da caccia e un lanciafrecce da polso;
- al disappunto di Drax nel vedere ucciso il suo "serpentello", Bond risponde che gli "...andava stretto di collo";
- Richard Kiel torna per la seconda e ultima volta nei panni di Jaws e ha una sola battuta di dialogo quando brinda con la prosperosa fanciulla dalle bionde trecce (Blanche Ravalec) della quale si è innamorato.

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