FRANKENSTEIN
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Produzione: 1972 - Italia, MGD, col., 85 min. | |||
Regia: Mario Mancini | |||
Sceneggiatura: Mario Mancini, Ferdinando De Leone | |||
Effetti speciali: Carlo Rambaldi | |||
Musica: Daniele Patucchi | |||
Interpreti: John Richardson, Gordon Mitchell, Renato Romano, Xiro Papas, Dalila Parker (Dalila Di Lazzaro), Bob Fiz, Dada Gallotti, Marisa Traversi, Lemmy Carson, Marco Mariani, Luigi Bonos, Enrico Rossi, Fulvio Mingozzi, Umberto Amambrini, Luigi Guerra | |||
Proseguendo gli studi del celebre avo, il dottor Otto Frankenstein ha segretamente dato vita a Mosaico, un essere mostruoso assemblato con parti anatomiche sezionate da cadaveri diversi, e ruba il farmaco ideato dal professor Schwarz per prevenire le crisi di rigetto nelle operazioni di trapianto, sottraendolo ad una donna ancora convalescente da un delicatissimo intervento cardiaco. Il giornalista Karl Schein, fratello della vittima, intraprende un'indagine parallela a quella della polizia per scoprire l'identità del ladro, ma, sebbene i sospetti convergano su Frankenstein, non riesce a raccogliere prove concrete per incriminarlo. A risolvere il caso è l'improvvisa fuga del mostro dal laboratorio. Spinto da un'incontenibile furia omidida, Mosaico semina il terrore nel vicino villaggio e rapisce la giovane nipote dello scienziato il quale perisce nel disperato tentativo di fermarlo. Braccato da Schein e dall'ispettore Schneider, il mostro sta per uccidere anche la ragazza quando gli effetti del farmaco antirigetto vengono meno causandone la provvidenziale autodistruzione. |
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Mediocre
rielaborazione del racconto di Mary Shelley al quale l'ex operatore Mario
Mancini (Eva,
la Venere selvaggia),
qui in veste di regista e co-sceneggiatore, si sforza di attribuire una
patina di credibilità scientifica. Gli attori John Richardson (Un milione di anni fa) e Gordon Mitchell, nei rispettivi ruoli di Schein e di Frankenstein, appaiono sottotono e neppure l'apparizione dell'esordiente Dalila Di Lazzaro (celata sotto lo pseudonimo americanizzante di Dalila Parker), né il make-up di Carlo Rambaldi, servono a salvare il film dall'oblio. |
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Conosciuto anche con i titoli: Mosaic e Mosaico. |
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