YOUNG
FRANKENSTEIN
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Titolo italiano: FRANKENSTEIN JUNIOR | |||
Produzione: 1974 - USA, Gruskoff/Venture Films/Crossbow Productions/ Jouer/FOX, b/n, 108 min. | |||
Regia: Mel Brooks | |||
Sceneggiatura: Mel Brooks, Gene Wilder dal romanzo di Mary Shelley | |||
Effetti speciali: Hal Millar, Henry Miller Jr. | |||
Musica: John Morris | |||
Interpreti: Gene Wilder, Peter Boyle, Marty Feldman, Teri Garr, Madeline Kahn, Cloris Leachman, Gene Hackman, Richard Haydn | |||
Alla morte del barone Frankenstein, suo nipote, il neurochirurgo Frederick, (che ha sempre negato quella che considera una discendenza disonorevole) accetta con riluttanza di recarsi nel castello avito per prendere possesso dell'eredità. Accolto dallo stravagante servitore Igor, dall'acida governante Frau Blücher e dalla dolce assistente Inga, Frederick si lascia facilmente conquistare dalla lettura del diario del nonno e decide di ripeterne gli esperimenti. Ma ancora una volta, la "creatura", alla quale, per imperizia di Igor, è stato trapiantato un cervello anormale, sfugge al controllo e nel lungo vagabondare scatena la paura tra i vicini villaggi, dopo aver terrorizzato la famiglia di una bambina, devastato la povera casa di un eremita cieco ed acceso la passione in Elizabeth, la fidanzata del dottore che è giunta nel frattempo. Quando ormai la folla inferocita guidata dall'ispettore Hans Wilhelm Friederich Kemp sta per irrompere nel laboratorio per distruggerlo, il mostro viene salvato da Frederick che, in una disperata ultima operazione, scambia parte della propria personalità con la sua. |
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Originale rilettura del mito di Frankenstein che attinge idee e materiale dai primi tre classici film della Universal (Frankenstein, La moglie di Frankenstein e Il figlio di Frankenstein). Pur essendo pensato come film comico, Frankenstein Junior è più di una semplice parodia perchè contiene, tra le righe, una sincera condanna dell'ignoranza e dell'ipocrisia che feriscono, in ogni tempo, gli umili e i "diversi" e, stilisticamente, testimonia una cura e una devozione da cinefilo. La fotografia in bianco e nero di Gerald Hirschfeld tiene a mente la lezione di Arthur Edeson e si sforza di ricrearne le atmosfere gotiche e semi-espressionistiche cercando di modularle sulle evocative melodie di John Morris. Eccellente, in particolare, è il lavoro di Miller e Millar agli effetti speciali che riutilizzano gli arredi e le macchine dello stesso laboratorio progettato da Ken Strickfaden per il film del 1931. |
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Bravi tutti gli interpreti - dai protagonisti fino al "caratterista" Gene Hackman, irriconoscibile dietro la barba del cieco - che, dando prova di invidiabile affiatamento, sviluppano una lunga serie di esilaranti gag, alcune delle quali diventate ormai proverbiali. Nel suo "The Essential Monster Movie Guide", Stephen Jones ricorda che tra i 17 minuti tagliati in fase di montaggio e poi recuperati nell'edizione in DVD, si ascoltava la voce di John Carradine nella scena della lettura del testamento del barone Frankenstein. |
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