HORROR HOSPITAL
  

Titolo italiano: DIARIO PROIBITO DI UN COLLEGIO FEMMINILE

Produzione: 1973 - G.B., Noteworthy Films, col., 91 min.
Regia: Anthony Balch
Sceneggiatura: Antony Balch, Alan Watson
Musica: De Wolfe
Interpreti: Michael Gough, Robin Askwith, Vanessa Shaw, Ellen Pollock, Dennis Price, Kurt Christian, Barbara Wendy, Kenneth Benda, Martin Grace, Colin Skeaping, George Herbert, James Boris, Allan "The River" Hudson, Simon Lust, Skip Martin
La clinica del professor Christian Storm, specializzata nella terapia della psiche, promette a giovani introversi, facoltosi uomini d'affari caduti preda della nevrosi, signore annoiate dalla vita di tutti i giorni, un rinnovato equilibrio dello spirito e del corpo al termine di un breve soggiorno che ha il sapore di una vacanza ristoratrice. Per chi si arrovella inutilmente il cervello, la tentazione di provare è forte e neppure Jason Johns, il musicista pop reduce da una serie di insuccessi, sa resistervi. Giunto, però, in clinica, il giovanotto si accorge che qualcosa non va: i pazienti spariscono inspiegabilmente e i custodi, in tutto simili a guardie armate, impediscono a chiunque di allontanarsi. In realtà, il professor Storm è il primo che dovrebbe farsi curare: sadico e completamente folle, si dedica alla lobotomia e ad altri proibiti esperimenti sul cervello umano applicando gli insegnamenti di Pavlov per creare una schiera di obbedienti servitori, privi di volontà, pronti ad uccidere, a torturare o ad essere sacrificati.

Nel rispetto di una consolidata tendenza cinematografica inglese (e forse con un vago richiamo allo spunto di Escapement del 1957), anche in questo film la fantamedicina si mescola all'horror. La clinica, vista con sospetto dagli abitanti della zona, è situata in un sinistro castello che solo a guardarlo metterebbe in allarme chiunque; il dottor Storm (già il nome è poco rassicurante) nasconde il volto deturpato dietro una maschera; il suo domestico più fidato (e ovviamente quello che poi gli si volterà contro) è un nano che ama i modi misteriosi; le fiamme, alla fine, distruggono tutto e nel rogo i morti non si conteranno... Il repertorio è quello delle macabre parodie di Frankenstein, la storia è abbastanza prevedibile, ma l'interpretazione di Gough, la cura descrittiva e il bizzarro umorismo nero rendono il film superiore alla media.

Secondo lungometraggio di Anthony Balch, più noto come autore di "corti" realizzati in collaborazione con lo scrittore William S. Burroughs.

Poco da dire sull'assurdo e ignobilmente pruriginoso titolo italiano.
Più interessanti i titoli alternativi americani: Computer Killers e Doctor Bloodbath.

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