IL
FISCHIO AL NASO |
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Produzione: 1967 - Italia, Sancro International Film, col., 108 min. | |||
Regia: Ugo Tognazzi | |||
Sceneggiatura: Rafael Azcona, Alfredo Pigna, Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi, Ugo Tognazzi dal racconto "I sette piani" di Dino Buzzati | |||
Effetti speciali: Joseph Nathanson | |||
Musica: Teo Usuelli | |||
Interpreti: Ugo Tognazzi, Tina Louise, Olga Villi, Franca Bettoia, Alicia Brandet, Gildo Tognazzi, Alessandro Quasimodo, Gigi Ballista, Riccardo Garrone, Marco Ferreri, Janine Reynaud, Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi, Federico Valli | |||
L'industriale Giuseppe Inzerna - proprietario di una azienda specializzata in prodotti per l'igiene e biancheria realizzati con l'impiego della cellulosa - è afflitto da un fischio al naso, un piccolo difetto della respirazione che suscita imbarazzo e fastidio in chi si trova in sua compagnia. Moglie e figlia non lo tollerano più e lui, in occasione di una visita di lavoro presso la modernissima clinica Salus Bank, accetta di sottoporsi ad una terapia correttiva, convinto che non gli porterà via troppo tempo. Ma guarito dal sibilo, Inzerna viene trattenuto per un piccolo eczema; scomparso anche questo, i medici gli scoprono una disfunzione ad un rene e poi un'altra al cuore. L'avvicendarsi delle diverse terapie va di pari passo con lo spostamento del paziente dal lussuoso primo piano dell'istituto a quelli via via sempre più spogli dei piani superiori: una inarrestabile ascesa di reparto in reparto che lascia Inzerna sempre più solo, indifeso e sgomento, troncando definitivamente i già flebili legami con la famiglia e allontanandolo dall'amante Giovanna che per amor suo si era fatta ricoverare nella stessa clinica per restargli vicino. Fallito un tentativo di fuga, Inzerna viene infine trasferito nel temutissimo settimo ed ultimo piano, dove i malati senza speranza sono parcheggiati in attesa della morte. Ma a lui anche la morte verrà negata: la moglie e la figlia, seguendo il consiglio degli avvocati e dei medici, decideranno di farlo ibernare in attesa che aumenti il premio dell'assicurazione sulla vita o che la scienza riesca a scoprire il rimedio per le sue malattie. | |||
Efficace parabola nera sulla mercificazione dell'uomo nella società consumistica. La conclusione fantascientifica dell'ibernazione del protagonista è funzionale alla circolarità del racconto e infonde all'intera vicenda una drammaticità inconsueta dai toni surreali e kafkiani. Tognazzi firma ed interpreta il film con lodevole senso della misura cogliendo fedelmente lo spirito del bel racconto di Dino Buzzati al quale si ispira. | |||
Un film che non ebbe molto successo all'epoca, sottovalutato dal pubblico e dalla critica, che merita di essere riscoperto. |
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