LA
MORTE HA FATTO L'UOVO
|
|||
Produzione: 1968 - Italia/Francia, Summa Cinematografica/Cine Azimut/Les Films Corona, col., 109 min. | |||
Regia: Giulio Questi | |||
Sceneggiatura: Franco Arcalli, Giulio Questi | |||
Musica: Bruno Maderna | |||
Interpreti: Gina Lollobrigida, Jean-Louis Trintignant, Ewa Aulin, Jean Sobieski, Giulio Donnini, Renato Romano, Cleofe Del Cile, Vittorio André, Biagio Pelligra, Monica Millesi, Ugo Adinolfi, Conrad Andersen, Aldo Bonamano, Rina De Filippo, Livio Ferraro, Mario Guizzardi, Margherita Horowitz, Barbara Pignaton, Giuliano Raffaelli, Jean Rougeul, Giancarlo Sisti, Ludmil Trifonof | |||
Marco (Trintignant), intellettuale frustrato e paranoico, è infelicemente sposato con Anna (Lollobrigida), proprietaria di un allevamento di polli nel quale si sperimentano rivoluzionarie tecniche di manipolazione genetica. Ricco e apparentemente irreprensibile, l'uomo sublima la propria insoddisfazione sessuale intrattenendosi con diverse prostitute in un lussuoso motel e chiedendo loro di fingersi vittime dei macabri delitti che la sua morbosa immaginazione architetta. Scoperto dalla giovane cugina (Aulin) della moglie, per la quale nutre da tempo una segreta infatuazione, Marco accetta la proposta di uccidere Anna per coronare il sogno d'amore ignorando, però, che la ragazza mira soltanto ai soldi che lui erediterebbe. Per la soluzione del complesso intreccio sarà determinante il tritamangime dell'azienda, con buona pace dell'ispettore di polizia (...ghiotto di uova...) che, a delitto compiuto, non sa ancora cosa pensare. |
|||
In un'intervista a "Nocturno Cinema" (Anno III, n. 5/6) Giulio Questi definisce il film "un thriller fantamerceologico, perché i polli rappresentano una merceologia viva, che soffre, freme, si nutre... sulla quale si conducono esperimenti per ottenere una mutazione senza ossa, tutta da mangiare, da consumare" ed aggiunge che un elemento fantasociologico è contenuto in "questa associazione in cui le galline vengono tenute negli schedari e dove troneggia il grande Uovo". |
|||
Costruito
su un montaggio in stile - più o
meno consapevolmente - "godardiano", il film intende provocare
il pubblico rileggendo un intreccio tipico di tanti gialli erotici di
quegli anni sotto forma di un'invettiva contro la classe borghese, l'ipocrisia
delle sue strutture portanti (capitale e famiglia) e la dabbenaggine delle
forze dell'ordine. Titoli alternativi: La Mort a pondu un oeuf, Death Laid an Egg, A Curious Way to Love, Plucked. |
|||
© | |||
|