VOYAGE
TO THE PREHISTORIC PLANET
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Produzione: 1965 - USA, AIP-TV, col., 78 min. | |||
Regia: Curtis Harrington, Pavel Klushantsev | |||
Sceneggiatura: Curtis Harrington | |||
Musica: Ronald Stein | |||
Interpreti: Basil Rathbone, Faith Domergue, Marc Shannon, Christopher Brand, John Bix, Lewis Keane, Robert Chanta, Kurt Boden, Vladimir Yemelyanov, Georgi Zhzhyonov, Gennadi Vernov, Georgi Tejkh, Yuri Sarantsev | |||
Nel 2020 una spedizione dirige alla volta di Venere per accertare la possibilità di adattamento dell'uomo su quel pianeta. Entrati in orbita, dall'astronave comandata dall'intrepida cosmonauta Marsha Evans, due astronauti ed un robot scendono ad esplorare la superficie e trovano un pianeta contaminato da radiazioni e sconvolto da sismi ed eruzioni vulcaniche: i suoi abitanti sono mostri preistorici e piante carnivore. Scampati a mille pericoli, gli uomini fanno ritorno sulla Terra, convinti che Venere è stato abitato da una civiltà simile a quella terrestre, completamente distrutta da una guerra nucleare. |
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La politica del risparmio a tutti i costi unita ad una discreta abilità nell'uso delle forbici e del montaggio, anziché far gridare allo scandalo, assicura negli anni '60 ancora una buona risposta da parte dello spettatore. | |||
Voyage to the Prehistoric Planet è insieme a Voyage to the Planet of Prehistoric Women uno degli esempi più noti di pellicole americane di fantascienza realizzate mediante l'utilizzo di lunghi spezzoni di film russi. I sette navigatori dello spazio (del quale si ritiene opportuno citare il cast nei titoli) viene da Harrington tagliato, rimontato e cucito attorno ad alcune sequenze appositamente girate in studio (e pensate per essere a loro volta successivamente riutilizzate) con un anonimo Basil Rathbone nella parte dello scienziato. La trama stessa è la copia in carta carbone della vicenda raccontata dal regista Pavlev Klushantsev. | |||
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