EL
PLANETA DE LAS MUJERES INVASORAS
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Produzione: 1965 - Messico, Estudios Américas-Prods. Corsa, b/n | |||
Regia: Alfredo B. Crevenna | |||
Sceneggiatura: Emilio Gómez Muriel, Alfredo Ruanova dal soggetto di Alfredo Ruanova | |||
Musica: Antonio Díaz Conde | |||
Interpreti: Lorena Velázquez, Elizabeth Campbell, Maura Monti, Guillermo Murray, Adriana Roel, Rogelio Guerra, José Angel Espinosa "Ferrusquilla", Raúl Ramírez, Aaron Hernan, Ethel Carrillo | |||
Un
salto al luna park dovrebbe essere occasione di gioia e di spensieratezza:
è questo che certamente pensano alcune persone quando una sera entrano
in un baraccone che sembra la riproduzione di un disco volante. Con loro
grande stupore, però, scoprono di trovarsi in una vera navicella
spaziale che messa in moto decolla senza tanti complimenti. Il fatto è che la notte prima, nelle vicinanze del luna park è atterrato, non visto, un disco volante e due giovani donne extraterrestri, disfattesi dei guardiani, hanno sostituito il disco posticcio con la loro navicella spaziale dalla forma identica. Uno scienziato, messo al corrente dell'accaduto, non pone tempo in mezzo per partire a bordo di un razzo all'inseguimento della comitiva rapita: mèta del viaggio è Sibila, uno strano pianeta abitato da donne, dove la perfida regina Adastrea medita esperimenti sui corpi dei terrestri per trovare la maniera di adattare la sua gente all'atmosfera nostrana e attuare un'invasione in grande stile. Sul pianeta nemico, lo scienziato e i suoi amici hanno un bel daffare per combattere la regina, ma aiutati da Alburnia, gemella buona della regina, alla fine ci riescono e, pur a prezzo di qualche perdita, sventano la minaccia che incombe sulla Terra e possono tornare a casa... La storia non racconta se poi i protagonisti avranno ancora il coraggio di tornare qualche volta al luna park. |
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Considerato da alcuni, assieme a Gigantes Planetarios, come vero esempio di space opera messicana , il film fa proprie le convenzioni classiche dei serial americani e le condisce con una buona dose di allegria. In barba a qualsiasi credibilità scientifica si attraversa lo spazio come si attraversebbe una strada... ci si destreggia a non essere colpiti da raggi mortali (ce ne è uno che fulmina gli uomini, ma risparmia i bambini)... e sul pianeta Sibila è necessario indossare speciali visiere per non perdere la vista a causa della luce accecante ... e poter ammirare le sue abitanti eternamente giovani e belle al punto che potrebbero benissimo concorrere per le finali di miss universo. |
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