Un pullman turistico in visita a Capri precipita, a causa di una manovra errata, nel "Salto di Tiberio", il precipizio nel quale, secondo la tradizione, venivano spinti i nemici dell'imperatore. I viaggiatori non riportano gravi conseguenze, ma l'autista Cassio e il cicerone Primo, tramortiti dall'urto, si risvegliano, inspiegabimente, ai tempi dell'Impero Romano, proprio mentre sta per scattare la congiura dell'infido Lacone contro Tiberio. Il traditore medita di uccidere l'imperatore durante un banchetto, contando sulla presunta complicità di Cinthia e delle sue danzatrici, ma l'imprevisto arrivo dei due stranieri - che resteranno coinvolti, malgrado loro, nella cospirazione - sconvolgerà il piano. Tornati nel presente, dopo una seconda caduta nel precipizio, i due amici si imbattono in due turisti che somigliano in maniera impressionante a Cinthia e a Tiberio...

Commedia di routine, povera di idee e poco divertente, realizzata - sembrerebbe - soltanto per calcolo commerciale, per sfruttare la popolarità degli interpreti e il successo dei film peplum o pseudo-storici.

Lo spunto del viaggio nel tempo aveva già ispirato nel 1951 O.K. Nerone di Mario Soldati.