NO HIGHWAY IN THE SKY
  
Titolo italiano: VIAGGIO INDIMENTICABILE
Produzione: 1951 - G.B., FOX, b/n, 98 min.
Regia: Henry Koster
Sceneggiatura: R.C. Sherriff, Oscar Millard, Alec Coppel dal romanzo di Nevil Shute
Musica: Malcolm Arnold
Interpreti: James Stewart, Marlene Dietrich, Glynis Johns, Jack Hawkins, Janette Scott, Elizabeth Allan, Ronald Squire, Jill Clifford, Wilfrid Hyde-White
Il fisico Theodore Honey è convinto che i modernissimi aerei di linea "Reindeer" siano privi dei necessari requisiti di sicurezza: secondo i suoi calcoli, la lega impiegata per la costruzione delle fusoliere rischierebbe di disintegrarsi per eccessiva sollecitazione strutturale dopo 1440 ore di volo. Incaricato dal Royal Aircraft Establishment di Farnborough di indagare sulle cause di un disastro aereo, Honey intraprende un viaggio verso il Canada, ma si accorge con terrore che il velivolo sul quale si trova è proprio uno di quei Reindeer che stanno per raggiungere la fatidica soglia di usura. Risultato inutile ogni tentativo di convincere il pilota del rischio incombente, Honey non esita, durante una sosta, a danneggiare i motori per impedire la continuazione del volo. La perizia tecnica che accompagnerà l'inchiesta e l'aiuto di due passeggere - l'attrice Monica Teasdale (Dietrich) e la hostess Marjorie Corder (Johns) che hanno creduto in lui - gli daranno finalmente ragione.
James Stewart accetta un ruolo rifiutato da Robert Donat, attirato dalla prospettiva di lavorare in Inghilterra in una pellicola di tema aeronautico, a fianco di Marlene Dietrich, sua straordinaria partner 12 anni prima in Partita d'azzardo (Destry Rides Again). Tratto da un libro di Shute (un altro suo noto romanzo ispirerà L'ultima spiaggia) il film anticipa una formula destinata a diventare classica per tanti successivi "disaster-movies", ma, nonostante l'ottimo cast e l'accurata ambientazione, non è particolarmente riuscito, sbilanciato enfaticamente tra commedia e dramma.

Marlene Dietrich sacrifica fascino e talento in una parte priva di sfumature e, in definitiva, poco essenziale; Stewart, pur disegnando il suo personaggio con grande umanità, simpatia e consumato mestiere, non esce dai cliché dell'eroe per caso, di sani principi, solitario, totalmente preso dal lavoro (egli è vedovo e padre di una bambina) a volte svagato, ma capace di decisioni improvvise e pronto a combattere per le proprie convinzioni.
Molto riuscita, invece, la prova della giovane Janette Scott (
L'invasione dei mostri verdi, Esperimento I.S.: il mondo si frantuma) che impersona Elspeth, figlia di Honey.

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