ON THE BEACH | |||
Titolo italiano: L'ULTIMA SPIAGGIA | |||
Produzione: 1959 - USA, United Artists, b/n, 134 min. | |||
Regia: Stanley Kramer | |||
Sceneggiatura: John Paxton, Janes Lee Barrett dal romanzo di Nevil Shute | |||
Effetti speciali: Lee Zavits | |||
Fotografia: Giuseppe Rotunno | |||
Musica: Ernest Gold; la canzone "Waltzing Matilda" è di A. B. Patterson e Marie Cowan | |||
Interpreti: Gregory Peck, Fred Astaire, Ava Gardner, Anthony Perkins, Donna Anderson, Katherine Hill, John Tate, Lola Brooks, Guy Doleman, John Meillon, Harp McGuire, Lou Vernon, Richard Meikie, Ken Wayne, Jim Barrett, Basil Buller Murphy, Keith Eden | |||
Al termine della terza guerra mondiale, l'emisfero settentrionale è un mondo completamente distrutto dalle esplosioni nucleari. Anche il resto della Terra è destinato a subire l'ondata devastatrice delle radiazioni, ma, per il momento, in Australia la gente si illude o finge di illudersi di avere ancora una via di scampo. Un sottomarino americano, il Sawfish, comandato da Dwight Lionel Towers, sfuggito al disastro perchè in immersione al momento dell'esplosione atomica, fa rotta verso le coste australiane per valutare le possibilità di sopravvivenza. Le speranze sono destinate a sfumare e gli uomini, consapevoli dell'approssimarsi della fine, fanno un bilancio della propria esistenza misurandosi con il significato della vita. In questo contesto si articola la struggente storia d'amore tra il comandante Towers e la disillusa Moira Davidson. | |||
Il film, per molti versi toccante, si chiude con la desolante immagine delle piazze di Melbourne prive di vita mentre il ritmo della celebre canzone "Waltzing Mathilda", che per gli australiani è quasi un secondo inno nazionale, accompagna il silenzioso ed insignificante sventolio di una bandiera. | |||
Al momento della sua uscita L'ultima spiaggia suscitò più di una polemica al punto, perfino, di essere tacciato di sovversivismo dagli ambienti più conservatori. Rivista oggi, la pellicola conserva intatto il messaggio pacifista e si conferma come opera coraggiosa, nello stile migliore di Stanley Kramer. | |||
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