ELEVENTH
HOUR |
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Titolo italiano: SUPERMAN - UNDICESIMA ORA | |||
Produzione: 1942 - USA, Famous Studios/Paramount, col., 8 min. | |||
Regia: Dan Gordon | |||
Sceneggiatura: Carl Meyer, Bill Turner dai comic di Joe Shuster e Jerry Siegel | |||
Animazioni: Willard Bowsky, William Henning | |||
Musica: Winston Sharples, Sammy Timberg | |||
Voci di: Joan Alexander, Bud Collyer, Jack Mercer, Noa | |||
Ogni
notte, alle ore 11 in punto, le installazioni militari del porto di Yokohama
sono sconvolte da un'esplosione. I giapponesi assistono furibondi allo spettacolo
degli arsenali che bruciano, ponti che crollano o corazzate che colano a
picco, senza riuscire a catturare il fantomatico sabotatore. Lois Lane che
insieme a Clark Kent è ostaggio dei giapponesi, intuisce che ci deve
essere lo zampino di Superman. Quando finalmente anche il comandante della
guarnigione riconosce il sabotatore nell'uomo d'acciaio, vengono affissi
dei volantini per avvertirlo che al prossimo attentato la giovane reporter
americana sarà fucilata per rappresaglia. Impegnato nell'ennesimo sabotaggio, Superman si accorge in ritardo del ricatto, ma, con provvidenziale tempismo, raggiunge il luogo dell'esecuzione traendo in salvo la ragazza. Lois torna in patria rilasciando interviste agli ansiosi colleghi, ma Superman resta a Yokohama. E ancora una volta, alle 11 di notte, il cielo si illumina dei bagliori rossastri delle fiamme. |
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Dopo
Japoteurs,
questo è il secondo short di propaganda bellica che vede Superman
sbaragliare i giapponesi, agendo, qui, nel ruolo - in verità poco
cavalleresco - del sabotatore che colpisce nell'ombra. Il film è ricco di belle inquadrature e di suggestive atmosfere notturne, ma la sceneggiatura è priva di ironia, non offre sorprese emozionanti e lascia almeno tre domande senza risposta: - perché Clark Kent e Lois Lane si trovano a Yokohama? - perché Superman agisce sempre alle ore 11 di notte? - perché i giapponesi non pensano a fucilare anche Clark Kent insieme a Lois Lane?... |
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La curiosità è legittima, ma le spiegazioni non sono, forse, necessarie: quello che conta è un'avventura che ponga lo spettatore di fronte ad eroi ed antagonisti immediatamente riconoscibili... E il pubblico al quale il film era rivolto avrà certamente goduto nel vedere gli odiati "gialli" digrignare i denti in un gesto di rabbia impotente ed avrà facilmente creduto che gli attentati dell'"undicesima ora" scandivano simbolicamente l'inesorabile trascorrere di un tempo che avrebbe condotto ad una rapida vittoria. | |||
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